La cannabis nel trattamento delle dipendenze da alcool e droghe pesanti

La cannabis nel trattamento delle dipendenze da alcool e droghe pesanti

Cannabis dipendenzeLa cannabis potrebbe aiutare le persone che lottano contro diverse dipendenze, sostituendo la necessità di sostanze nocive.

Gli ultimi dati, pubblicati sulla rivista Addiction Research & Theory, provenivano da un sondaggio condotto su oltre 400 pazienti iscritti al programma statale di cannabis terapeutica in quattro dispensari del distretto canadese della British Columbia. Alla domanda che chiedeva loro se avessero mai usato cannabis per sostituire farmaci, alcool o droghe illecite, oltre il 75 % ha risposto affermativamente. Il 68 %, ha indicato con la cannabis come un sostituto per farmaci che erano stati loro prescritti. Il 41% ha anche affermato di averla usata per l’al- cool e il 36 % per le altre sostanze illecite, come l’eroina o la cocaina.

Dai risultati è evidente come alcuni pazienti l’abbiano usata in sostituzione di più sostanze. Secondo il dottor Philippe Lucas, coautore dello studio, "i risultati supportano la cannabis come un potenziale trattamento per le tossicodipendenze". Il dottore ritiene che la cannabis potrebbe agire come un "farmaco di uscita" quando si tratta di abuso di sostanze, in contrapposizione al concetto che la cannabis sia il primo passo verso l’utilizzo di sostanze più pesanti. Ma lo studio non è stato il primo a descrivere il fenomeno.

La professoressa Amanda Reiman della University of California ha pubblicato due studi sulla questione. E i risultati ottenuti dai pazienti di un ambulatorio in California, erano notevolmente simili. Dei 350 pazienti esaminati nel 2009, il 66 % ha riferito di aver consumato cannabis per sostituire farmaci da prescrizione, il 40 % per la sostituzione di alcool e il 26 % per sostituire altre sostanze illecite. "Quando si parla di usare la cannabis come un sostituto per l’alcool, stiamo parlando del 10% dei consumatori considerati bevitori pesanti, con ripercussioni gravi sul proprio fisico. Penso che dobbiamo concentrare i nostri sforzi nel portare i bevitori a rischio lontano dall’alcool, verso una sostanza che non ha lo stesso impatto sul loro corpo, come la cannabis", ha spiegato la dottoressa. E anche il dottor Lucas la pensa in modo simile. Se la politica sulla cannabis diventasse più lassista, secondo il dottore, "si potrebbe osservare un leggero aumento del consumo di cannabis, ma in seguito assisteremmo ad una diminuzione del consumo di alcool, sostanze illecite e farmaci, con un grande risparmio e altrettanti benefici per la sanità pubblica".

Redazione Cannabisterapeutica.info

Pubblicato su Dolce Vita n°51 - marzo/aprile

17 marzo 2014
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