Il Sativex, uno spray orale a base del principio attivo derivato dalla cannabis, che finora doveva essere importato dall’estero ed era disponibile per qualsiasi patologia, a breve – probabilmente a settembre – sarà disponibile sul mercato italiano. Il problema è che lo sarà solo per spasmi nella sclerosi multipla e solo su prescrizione di centri ospedalieri o di specialista neurologo, che dovranno registrare tali prescrizioni sul sito AIFA, rendendo quindi perlomeno difficile l’uso per indicazioni diverse. “Le condizioni previste così restrittive che rischiano di fatto di impedirne la prescrizione da parte dei medici – ha spiegato residente dell’Associazione per la Cannabis Terapeutica Francesco Crestani in un’intervista a Radio Radicale – e inoltre si rischia di impedire lo sviluppo della produzione italiana e di bloccare le apposite normative già approvate in varie Regioni e quelle attualmente in discussione”. Come fa notare l’associazione, restano disponibili i farmaci a base di infiorescenza di origine olandese, virtualmente per qualsiasi patologia e su prescrizione di qualsiasi medico, secondo due modalità: su ricetta bianca da presentare nelle farmacie dotate di laboratorio galenico o su prescrizione ospedaliera. Resta il gigantesco problema del costo del farmaco galenico: trentacinque euro al grammo, a carico del paziente nel primo caso, mentre nel secondo dipende dalla buona volontà di ogni singola USL se farlo pagare o meno al paziente o provvedere a saldare il conto.
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Il Sativex sarà disponibile in Italia?
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