Il vecchio sistema che si basa sull’autoproduzione su piccola scala di cannabis terapeutica non funziona più e rischia di sfociare nel mercato nero. E’ questa la motivazione per cui il Governo conservatore canadese ha lanciato un nuovo programma di produzione su larga scala per un mercato di 1,3 miliardi di dollari.
Al posto dei 4200 pazienti-coltivatori, che avevano ricevuto dal governo il permesso di coltivare due piante a testa, nascono grosse coltivazioni di cannabis indoor di alta qualità certificata da polizia e ispettori sanitari, che sarà impacchettata e spedita in qualità standard ai vari dispensari che potranno venderla al prezzo ritenuto più opportuno.
L’operazione è partita questo martedì e la prima consegna è prevista nelle prossime settimane, ad opera di un affidabile corriere espresso. Il dipartimento della Salute del governo canadese non ha per ora stabilito un numero di questi centri di produzione che avranno casseforti obbligatorie e avanzati sistemi di sicurezza.
I prossimi sei mesi saranno la fase di transizione, dopo che il governo ha incoraggiato i pazienti dal 31 marzo scorso a registrarsi al programma e acquistare dai nuovi produttori. Si prevede che gli attuali 37,400 pazienti diventino 450mila entro i prossimi dieci anni. I profitti previsti sono enormi e, una volta entrato a regime il nuovo sistema, si prevede che un grammo di cannabis terapeutica possa costare in media 7,60 dollari a partire dall’anno prossimo, fermo restando la discrezionalità dei dispensari. Ma si pensa che la competizione possa portare a un rapido calo dei prezzi che qualcuno ipotizza possano scendere a 3 dollari al grammo nel giro di qualche anno.
La decisione ha scatenato le proteste dei pazienti abituati ad auto-prodursi il farmaco e di molte associazioni canadesi, che vedono in questo progetto la possibilità che venga stabilito una sorta di monopolio nella produzione a vantaggio di poche grandi aziende.
Ma non solo, perché secondo il leader del Partito Liberale canadese Justin Trudeau (nella foto), non è una buona decisione quella del Governo di Harper di consentire che la marijuana medica possa far parte dell’economia di mercato. Parlando a degli studenti dell’Università di Maritoba, si è opposto all’idea di rimpiazzare le piccole imprese domestiche con aziende commerciali più grandi. Trudeau, che è favorevole anche alla legalizzazione dell’uso ricreativo della marijuana, ha detto che la decisione del Governo federale non rispetta la libertà delle persone e non contribuisce a migliorare le cure per coloro che hanno bisogno di questo farmaco.
Secondo Trudeau, “l’approccio basato su iper-controlli, che impedisce alle persone la possibilità di coltivarsi da soli la propria marijuana, non è un fatto positivo”.
Redazione Cannabisterapeutica.info