Il consiglio comunale di Torino ha approvato la delibera sulla legalizzazione della cannabis ad uso terapeutico, presentata dai consiglieri Grimaldi e Viale di Sel e Radicali. Delibera che, è stato comunicato ufficialmente, “invita anche la Regione Piemonte a concedere l’utilizzo di farmaci a base di cannabinolo. A tale scopo, con l’atto si invita anche il ministero della Sanità ad autorizzare la produzione di tali farmici, che attualmente possono solo essere importati”. Un cambio di rotta significativo che si inserisce nella catena di provvedimenti varati a livello nazionale e regionale sin dai primi mesi del 2013.
Lo scorso luglio è stato il Veneto a stabilire la legalità dell’uso della cannabis a scopo terapeutico. Ad agosto e settembre 2013, hanno seguito ad approvare la norma anche le regioni di Liguria e Toscana.
E anche il senatore del Ncd Roberto Formigoni ha difeso la cannabis per uso terapeutico. “È giusto avviare una procedura affinché le cure a base di cannabis siano pagate dallo Stato, limitatamente ai fini terapeutici. Purtroppo lo Stato ha a che fare con regioni che hanno accumulato miliardi di deficit, per cui non riesce a coprire anche questo genere di cure. Ma sarebbe giusto farlo nei casi in cui il medicinale fa bene alla persona”, ha detto detto l’ex presidente della Regione Lombardia.
Ricordiamo che il Movimento 5 Stelle ha depositato in Lombardia una proposta di legge dal titolo ”Modalità di erogazione dei farmaci e delle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche”. Iolanda Nanni, prima firmataria della proposta condivisa e firmata da tutti i consiglieri regionali pentastellati, ha spiegato che: “Questo progetto di legge non ha lo scopo di dare giudizi sull’utilizzo di stupefacenti ma ha finalità esclusivamente teraupetiche mirate ad alleviare le gravi sofferenze dei malati: stiamo infatti parlando del diritto alla libertà di cura”.
Il vero problema per i pazienti, in tutto questo, rimane il difficile approvvigionamento e il costo alto del farmaco, visto che, anche dove la legge sulla cannabis terapeutica è attiva, ci si limita ad aver legalizzato la possibilità di importare il farmaco sotto forma di infiorescenze (Bedrocan) o il Sativex a prezzi esorbitanti (dai 35 ai 40 euro per il primo, e circa 740 euro per 3 boccette di Sativex). Una situazione che si potrà risolvere solo quando il ministero della Salute firmerà l’autorizzazione alla produzione in Italia di una sostanza “stupefacente” a uso medico.
Redazione Cannabisterapeutica.info