Una proposta di legge a livello nazionale “per garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute e alla libera scelta della terapia, tanto più in casi di gravi patologie e per facilitare e disciplinare l’utilizzo di farmaci contenenti derivati, naturali e sintetici, della cannabis indica a fini terapeutici nell’ambito del Servizio sanitario nazionale”.
Lo ha reso noto Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente ed esponente del Pd che ne è il primo firmatario, mentre il secondo è il vicepresidente della Camera Roberto Giacchetti.
Come ha spiegato in una nota: “La proposta di legge riprende la norma della regione Toscana in materia, che per prima in Italia si è dotata di una legge che facilita l’utilizzo di farmaci a base di cannabinoidi come ausilio terapeutico nella cura di gravi patologie su iniziativa del consigliere Brogi (Pd). Ove ne ricorrano i presupposti clinici, viste anche le evidenze scientifiche a livello mondiale e l’importanza che questi farmaci ricoprono nella terapia del dolore di gravi malattie come la sclerosi multipla, il cancro, la depressione, sarebbe un segno di civiltà estendere a tutto il Paese questa possibilità. E potrebbe portare anche a risparmi finanziari considerevoli per il Servizio Sanitario Nazionale. Per tutti questi motivi è positivo che il Governo non abbia impugnato la legge regionale dell’Abruzzo sulla cannabis terapeutica. La proposta di legge è stata sottoscritta da oltre 40 parlamentari, tra cui i colleghi Fiano, Gentiloni, Giammanco, Kyenge, Melilla, Verini. Mi auguro quindi che possa partire presto e proseguire rapidamente l’iter parlamentare si questa proposta di legge”.
E’ composta da 6 articoli:
– L’articolo 1 intende sviluppare l’attività di informazione in favore degli operatori sanitari.
– L’articolo 2, prevede la semplificazione delle procedure per la prescrizione dei cannabinoidi.
– L’articolo 3 prevede la somministrazione dei cannabinoidi sia in ambito ospedaliero che a casa seguiti dal personale medico, con l’acquisto del farmaco nelle farmacie ospedaliere a carico del Sistema Sanitario Nazionale.
– L’articolo 4 chiarisce l’ambito di applicazione della legge: le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere e universitarie e le strutture private accreditate che erogano prestazioni in regime ospedaliero.
– Gli articoli 5 e 6 prevedono, rispettivamente, le coltivazioni autorizzate e le coltivazioni e produzioni vietate e mirano all’individuazione di aree idonee per la coltivazione della cannabis, la cui produzione è finalizzata esclusivamente a soddisfare il fabbisogno nazionale di preparati medicinali.
Ricordiamo come nei giorni scorsi siano arrivati appelli anche per produrre la cannabis terapeutica nel nostro Paese. Nelle regioni dove il trattamento è legale, una volta superato il complicato iter per avere accesso ai farmaci, molto spesso i pazienti non possono permettersi le cure a causa dell’alto costo dei farmaci derivante proprio dall’obbligo di importazione dall’estero.
Redazione Cannabisterpaeutica.info