Era il lontano febbraio del 2014 quando la Puglia approvò la legge regionale sulla cannabis terapeutica. Una legge che ha creato un dibattito nazionale seguita dalla proposta di legge di creare nella regione delle piantagioni di cannabis a scopo terapeutico e di ricerca scientifica.
Pochi giorni fa la giunta ha approvato la delibera 512 che contiene gli indirizzi attuativi della legge chiarendo che sia i medici di base sia gli specialisti potranno prescrivere farmaci e preparati galenici a base di cannabis per vari impieghi terapeutici: dall’analgesia in sclerosi multipla alla stimolazione dell’appetito in casi di anoressia, fino alla riduzione di movimenti nella sindrome di Tourette. Il regolamento però apre alla possibilità di utilizzare “a titolo sperimentale” la cannabis anche per casi di autismo, epilessia o di demenza. Nel corso del 2015 i circa 300 pazienti pugliesi hanno fatto uso di 44 chili di cannabis sotto varie forme terapeutiche, provenienti dall’Olanda. Ad oggi infatti la cannabis terapeutica in tutta Europa viene importata dall’Olanda che rimane l’unico produttore.
In Italia c’è un progetto in corso allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze che, dopo la sperimentazione iniziale, dovrebbe fornire entro l’estate i primi 50 kg di infiorescenze. Dal prossimo anno, poi, la quantità di cannabis prodotta dallo Stabilimento farmaceutico militare dovrebbe raddoppiare. Secondo il colonnello Medica: “nei prossimi anni l’obiettivo è quello di arrivare a coprire il fabbisogno nazionale che è stimato in 100 chili circa”. La stima è basata sulla quantità di cannabis terapeutica importata nel 2014 e per molte associazioni si tratta di una stima estremamente al ribasso, perché non tiene conto delle centinaia e centinaia di persone che non sono riuscite ad avere accesso al farmaco o quelle che hanno rinunciato per i costi troppo elevati.
Per ovviare a questo problema nel 2014 il Consiglio regionale pugliese ha infatti approvato all’unanimità la legge che permette l’avvio di progetti pilota, in collaborazione con lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze o con altri soggetti autorizzati, la produzione dei medicinali a base di cannabis. Ma l’autorizzazione deve arrivare dal ministero della Salute che per ora ha autorizzato solo il centro di Firenze, ribadendolo nel decreto di fine 2015.