Sono passati quasi 3 anni dall’approvazione della legge della Regione Marche che doveva disciplinare l’uso dei derivati della cannabis a scopo terapeutico, solo che non è mai stato emanato un regolamento attuativo, rendendo di fatto inutile la legge.
La richiesta di emanare un regolamento attuativo era già stata fatta, qualche mese dopo l’approvazione della legge stessa, da parte del consigliere regionale Raffaele Bucciarelli, che aveva anche sottolineato la necessità di “una specifica attività formativa in materia di farmaci cannabinoidi per il personale medico autorizzato”.
Anche in settembre la difficile situazione era stata denunciata da Renato Biondini, segretario della cellula di Ancona dell’Associazione Luca Coscioni, spiegando che: “Con la cannabis si possono curare dolori da tumore, la Sla, la sclerosi multipla, alcune neuropatie (ad esempio quelle derivanti da schiacciamento delle vertebre), la stimolazione dell’appetito nei pazienti affetti da Aids. Non solo, può essere utile anche alla cura delle forme di dolore cronico refrattario di origine reumatologica (per esempio la fibromialgia), al morbo di Crohn, all’asma bronchiale, al glaucoma, ad alcune forme di epilessia resistenti ai farmaci, alla cura dell’ansia e dell’anoressia”.
Ultimo provvedimento è stato quello del comune di Senigallia che in data 21 dicembre 2015 ha approvato una mozione che impegna la Giunta comunale a sollecitare la Regione Marche affinché adotti le linee guida della legge regionale n° 1 del 2013 per il pieno accesso ai medicinali cannabinoidi.
Redazione cannabisterapeutica.info