Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha firmato il decreto che autorizza la coltivazione e la vendita di cannabis a scopo medico. Un cambiamento non da poco in un Paese insanguinato dalla guerra alla droga che per lunghi anni ha visto come protagonista gli Stati Uniti. Santos ha spiegato come il nuovo quadro normativo fosse atteso da tempo, visto che i colombiani hanno consumato cannabis e derivati per anni a causa di un vuoto giuridico e legislativo. I colombiani per 20 anni infatti sono stati autorizzati a possedere piccole quantità di qualsiasi stupefacente per uso personale a causa di una serie di sentenze della Corte Costituzionale che garantiscono il "libero sviluppo della propria personalità".
"Le nuove regole rappresentano un importante passo che ha messo la Colombia all'avanguardia e in prima linea nella lotta contro importanti malattie", ha sottolineato il presidente durante la cerimonia della firma per il decreto presidenziale.
Con le nuove norme la Colombia si unisce ai Paesi che dal Messico al Cile, passando per l'Uruguay, hanno sperimentato la legalizzazione o la depenalizzazione come parte di un nuovo corso che prevede di cambiare gli atteggiamenti verso l'uso di droghe e le politiche per combatterne olà diffusione in America Latina. I fautori della nuova legge sostengono che ben 400mila pazienti colombiani potranno beneficiare del quadro normativo più chiaro.
La nuova legge regolamenta le forme di produzione della cannabis, i relativi controlli delle coltivazioni da parte delle autorità e le procedure da seguire se si vuole avviare questa attività. Saranno tre le autorizzazioni da richiedere: la prima al Consiglio nazionale narcotici, a cui spetta il compito di determinare il numero di piante che l'azienda o il singolo può possedere; la seconda al ministero della Salute, che definisce le modalità di trasformazione della pianta in un medicinale; e infine la terza alle autorità competenti per l'esportazione di prodotti. L'estensione consentita ai terreni dedicati a questo genere di coltivazione sarà comunque molto ridotta, come ulteriore meccanismo di controllo nella produzione e vendita di quella che per le istituzioni resta una droga, sebbene una legge ne consenta il possesso in piccole quantità ad uso personale.
Santos, che ha raccontato di aver fumato erba negli anni '70 quando era studente di giornalismo, ha puntualizzato che le nuove regole si applicano solo per scopi medici e scientifici, non per l'uso non ricreativo.
Redazione cannabisterapeutica.info