Anche la Calabria si unisce alle regioni che attendono una risposta urgente dall’amministrazione locale in materia di cannabis terapeutica. Il consigliere Mimmo Talarico (nella foto) ha depositato una proposta di legge regionale a favore del diritto di cura dei malati con i derivati della cannabis. Talarico ha dichiarato che “ottenere questi farmaci non è un'impresa semplice e il più delle volte i malati affrontano lunghi calvari per procurarseli. Nella maggior parte dei casi sono costretti a pagare di tasca propria una terapia che può costare anche migliaia di euro”.
La doverosa risoluzione degli ostacoli burocratici alla terapia con cannabinoidi in Calabria sarà compito della prossima amministrazione, come spiega Talarico: “Pur consapevole che la vita del Consiglio Regionale in carica è quasi terminata ho voluto depositare una proposta di legge per dare impulso a un processo di regolamentazione della cannabis terapeutica e per lasciare una traccia di lavoro al nuovo Consiglio che si insedierà fra breve”.
Il consigliere regionale calabrese prende anche ad esempio il caso di Roberto Cimino, giovane affetto da sclerosi multipla che ha scritto alla Regione Calabria per il riconoscimento del diritto, sancito da legge dello stato a, curarsi con cannabinoidi. Oggi l’osservatorio Politiche delle droghe di Aduc riportaun’evoluzione positiva della vicenda di Roberto Cimino: Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha risposto alla lettera del padre di Roberto Cimino intervenendo per superare gli ostacoli posti dalle farmacie ospedaliere e territoriali alla richiesta di importazione del farmaco Bedrocan prescritta dallo specialista dell’Unità Operativa di Neurologia a Roberto. “Ho chiesto aiuto all’Associazione Cannabis Terapeutica, ho scritto al ministro Lorenzin e, se non mi avesse risposto, avrei organizzato una protesta esemplare”, ha dichiarato Battista, padre di Roberto Cimino.
Stefano Mariani