Lo scorso 20 ottobre la Conferenza Stato-Regioni ha approvato lo schema di decreto che stabilisce le funzioni del ministero della Salute come “Organismo statale per la cannabis”. Almeno per ora, il farmaco sarà prodotto soltanto nello Stabilimento Chimico farmaceutico Militare di Firenze dove è stata avviata una produzione sperimentale.
In generale il decreto sarà comprensivo di 6 articoli che individuano le funzioni del ministero della Salute, le quote di fabbricazione di sostanza attiva di origine vegetale a base di cannabis, le prescrizioni e le garanze dell’autorizzazione alla fabbricazione rinviando poi a un allegato tecnico le parti relative alle stime sulla produzione e ai controlli sulla coltivazioni e, all’appropriatezza delle prescrizioni, al tipo di patologie per cui è consentito l’uso di prodotti derivati dalla cannabis, al sistema di sorveglianza sulle piante e e ai costi di produzione.
Secondo Giulio Manfredi (Radicali Italiani) e Igor Boni (coordinatore dell’associazione radicale Adelaide Aglietta), il decreto sarebbe in contrasto con il testo unico in materia di stupefacenti trasformando la produzione alla stabilimento di Firenze in “un monopolio totalmente illegittimo. Nei giorni scorsi la Società Italiana Ricerca Cannabis (SIRCA) e l’Associazione Cannabis Terapeutica (ACT) hanno inviato una lettera di osservazionisul decreto ai ministeri coinvolti nella sperimentazione e, tra gli altri, alla Federazione degli Ordini dei medici, sollevando una serie di criticità che secondo loro sarebbero “gravemente pregiudiziali all’avvio di una seria applicazione del progetto”.
Redazione cannabisterapeutica.info