"Si riduce l'insonnia, quindi i pazienti dormono meglio, si riduce l'ansia, si riduce la depressione e migliora l'appetito: in buona sostanza rende il bicchiere mezzo pieno perché i pazienti che assumono cannabis vedono risolvere una serie di problemi".

"Nell'esperienza di Clinn", continua a spiegare il dottor Marco Bertolotto, "vediamo sempre un miglioramento della qualità della vita nei nostri pazienti e una riduzione nell'uso di altri farmaci. Consigliamo sempre di partire utilizzando una cannabis che sia bilanciata nel contenuto di THC e CBD, tenendo conto che la terapia va sempre personalizzata perché ciascun soggetto reagisce a proprio modo". 

Il dottor Bertolotto commenta uno studio scientifico pubblicato su JAMA nel maggio del 2023, effettuato su oltre 3mila pazienti australiani, secondo il quale c'è "uno straordinario miglioramento della qualità della vita nei pazienti che assumono cannabis".