Purtroppo, la ricerca scientifica sugli effetti dei cannabinoidi sul cancro al seno è stata limitata a prove precliniche che coinvolgono colture cellulari e modelli animali. I ricercatori ritengono che siano necessari ulteriori studi preclinici. Fino ad allora è improbabile che gli oncologi siano disposti a prescrivere farmaci a base di cannabinoidi per il trattamento del cancro al seno. In un recente aggiornamento (2013), pubblicato nella rivista Nursing Forum Oncology, l’editore associato Susan Weiss Behrend ha concluso che: "I cannabinoidi hanno dimostrato attività antitumorale in modelli preclinici di cancro al seno. I professionisti oncologia devono essere consapevoli del potenziale clinico di questi agenti”.
Nuove scoperte fatte dai ricercatori del California Pacific Medical Center Research Institute guidati sempre dal dottor McAllister che da circa dieci anni studia il potenziale anticancro dei cannabinoidi, e pubblicate online sul British Journal of Pharmacology, suggeriscono che sia cannabinoidi sintetici, sia quelli naturali possono essere efficaci nel trattamento del cancro al seno. In un modello murino, il trattamento con il cannabidiolo ha ridotto il cancro le metastasi del cancro al seno fino al 75%: "Abbiamo stabilito che CBD era efficace nell'inibire la progressione metastatica", hanno raccontato nello studio. E nella ricerca di un composto ancora più potente, i ricercatori hanno eseguito esperimenti con un cannabinoide sintetico chiamato O-1663. In confronto, O-1663 è risultato essere "significativamente più potente ed efficace del CBD."
"La somministrazione combinata di CBD e THC – spiega il dottor McAllister – ha prodotto un’attività anti-metastatica pari a quella ottenuta con il solo O-1663”. I ricercatori concludono che sono necessari altri studi per identificare i meccanismi alla base di THC e dei benefici più ampi del CBD e se il composto O-1663 sia in grado di fare lo stesso.
Redazione Cannabisterapeutica.info