Un corso online promosso dall'assessorato della Regione Sicilia per fare formazione ai medici in modo che possano prescrivere la cannabis ai pazienti che ne hanno bisogno.

Dal 3 dicembre infatti prenderà il via il corso “Uso terapeutico, prescrizione ed erogazione dei preparati a base di cannabinoidi”, promosso dall’assessorato regionale della Salute e realizzato dal CEFPAS. Il corso è rivolto a tutto il personale delle aziende sanitarie siciliane così da sensibilizzare e informare sulle modalità prescrittive dei cannabinoidi e sulle relative proprietà terapeutiche.

La Sicilia è stata una delle ultime Regioni italiane a dotarsi di una legge regionale sulla cannabis medica, prevedendo la dispensazione gratuita solo per i pazienti affetti da dolore cronico moderato-severo, refrattario alle terapie farmacologiche attualmente disponibili, per i pazienti affetti da sclerosi multipla con punteggio superiore a 5 della scala NRS (numerical rating scale), o che presentano intolleranza alle terapie convenzionali e a quelli affetti da dolore neuropatico con punteggio sempre superiore a 5 della suddetta scala, e anch’essi resistenti al trattamento con le terapie convenzionali.

Ma la cannabis ad oggi in Italia, è prescrivibile per un enorme numero di patologie differenti tra loro: grazie alla legge Di Bella, infatti, il medico può prescrivere cannabis al paziente per qualsiasi patologia per la quale ci siano cenni scientifici pubblicati su riviste accreditate: il problema è che, tolte le patologie per le quali le Regioni (con disparità e differenze) prevedono la dispensazione a carico del sistema sanitario regionale, i pazienti la devono pagare di tasca propria con costi altissimi e una carenza di prodotto che si verifica ciclicamente dal nord al sud del nostro paese.

La situazione siciliana aveva esasperato i pazienti portando l'associazione Cannabis Cura Sicilia Social Club ad indire una disobbedienza civile invitando i pazienti a coltivare la cannabis di cui potessero avere bisogno.

Speriamo che questa nuova iniziativa, oltre a far aumentare il numero di medici a conoscenza delle doti terapeutiche della pianta e dei suoi derivati, possa sensibilizzare le istituzioni sui bisogni ignorati delle migliaia di pazienti italiani.

Redazione di Cannabisterapeutica.info