La cannabis può essere utile nel trattamento del Covid o per rendere più difficile l'infezione? Ecco la risposta dei medici di Clinn, poliambulatorio di Milano che effettua anche il servizio di telemedicina con diversi specialisti specializzati in cannabis.

Purtroppo poco si può sapere ad oggi degli effetti della cannabis nel trattamento del Covid -19 o delle sue potenziali interazioni con i vaccini.

Ad oggi è stato supposto è che l’utilizzo di alte dosi di CBD potrebbero essere utili a contrastare la “tempesta citochinica” ossia tutto il processo infiammatorio che viene attivato dall’infezione e che ne determina di fatto la gravità. Pare anche da alcuni studi che pazienti in terapia con cannabis per altri motivi contraggano più difficilmente l’infezione.

Queste sono per il momento solo ipotesi e osservazioni che devono essere ulteriormente studiate e approfondite. Quindi non è attualmente possibile stabilire se i cannabinoidi abbiano un ruolo nella terapia dell’infezione da Covid e delle sue complicazioni.

Per contro, se consideriamo le conseguenze sociali della pandemia e del lockdown si può affermare che l’avvicinamento alla terapia con cannabinoidi sia aumentato per via del peggioramento di diverse situazioni patologiche che hanno risentito più di altre dell’interruzione dei trattamenti e del cambio della routine che inevitabilmente questo periodo storico ha comportato.

Dottoressa Valentina Florean – Referente per il monitoraggio clinico diClinn

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