Come fanno notare gli stessi autori, “i limiti intrinseci del presente studio, a causa della sua natura osservativa, sono la mancanza di gruppi di controllo, le dimensioni ridotte della coorte ed effetti placebo potenzialmente significativi”, sottolineando che: saranno necessari ulteriori studi clinici per confermare questi risultati iniziali.
Nel gennaio 2019 su Frontiers in Pharmacology furono pubblicati i risultati di uno studio condotta dall’unità di Farmacologia e Tossicologia Clinica del centro medico Harofeh di Assaf a Tel Aviv, in Israele, condotta da 53 bambini con un’età media di 11 anni affetti da autismo che non avevano mai sperimentato prima l’utilizzo di cannabinoidi, di cui circa due terzi hanno beneficiato di un trattamento costituito da un estratto di cannabis ad alto contenuto di CBD e basso contenuto di THC. La durata media della terapia è stata di 66 giorni e i dati sull’andamento del trattamento sono stati monitorati attraverso interviste di follow-up due volte a settimana, nonché analizzati da un gruppo indipendente di specialisti (un neurologo pediatrico specializzato in ASD, farmacologi clinici e farmacisti) con il compito di verificare l’efficacia sui sintomi e l’insorgenza degli effetti indesiderati. I sintomi monitorati sono stati: sintomi di iperattività, problemi relativi al sonno, autolesionismo, ansia.
I dati raccolti sono stati incoraggianti: gli attacchi di autolesionismo e rabbia sono migliorati nel 67,6% e peggiorati nell’8,8%; i sintomi di iperattività sono migliorati nel 68,4%, non hanno subito variazioni nel 28,9% e peggiorati nel 2,6%; i problemi relativi al sonno sono migliorati del 71,4% e peggiorati del 4,7%; l’ansia è migliorata del 47,1% e peggiorata del 23,5%. Gli effetti avversi, per lo più sonnolenza e cambiamento di appetito sono rimasti lievi. I dati aggregati complessivi restituiscono un netto miglioramento generale: la variazione generale dei sintomi è stata registrata per 51 su 53 pazienti (due pazienti non hanno presentato un rapporto sul loro miglioramento complessivo). Un miglioramento complessivo è stato segnalato nel 74,5%. Nessuna variazione è stata riportata nel 21,6% e un peggioramento nel 3,9%.
Poco prima fa nello studio pubblicato su Progress in Neuro-Psychopharmacology & Biological Psychiatry i ricercatori spiegavano che: “L’uso di cannabinoidi in generale e CBD in particolare nel trattamento di numerose condizioni mediche e mentali, tra cui l’autismo, sta crescendo rapidamente. Tutte le prove attuali sono indirette e basate sull’efficacia del CBD in condizioni patologiche che potrebbero essere presenti anche in questa patologia. Quindi, la potenziale efficacia del CBD nel contesto dell’ASD è solo suggerita”. Secondo gli autori: “Il CBD ha dimostrato alcune proprietà pro-sociali negli studi pre-clinici. Inoltre, in alcune delle più comuni comorbidità dell’ASD, come disturbi del sonno, ADHD, ansia e convulsioni, il CBD può essere efficace come monoterapia o trattamento aggiuntivo”.
Mario Catania