Gli altri due pazienti hanno presentato documentazione medica attestante la necessità di cure con farmaci a base di cannabis che, secondo i medici, hanno portato a miglioramenti significativi delle loro condizioni di salute, mentre i trattamenti tradizionali non avevano funzionato.
Il giudice Rogério Schietti ha detto che la commissione della Corte Suprema ha agito perché il governo non ha preso una posizione scientifica sulla questione. "Il discorso contro questa possibilità è moralistico. Spesso ha una natura religiosa, basata su dogmi, su false verità, su stigmi", ha detto Schietti. "Fermiamo questo pregiudizio, questo moralismo che ritarda lo sviluppo della questione a livello legislativo, e molte volte offusca le menti dei giudici brasiliani".
Mentre il giudice Antonio Saldanha ha detto che "c'è un'azione deliberatamente arretrata verso l'oscurantismo" nel ritardo del governo brasiliano.
L'Uruguay è l'unico Paese sudamericano in cui l'uso della marijuana è legale anche per uso ricreativo. L'Argentina ha approvato il 27 maggio una legge per regolarizzare l'uso medico della cannabis e ha istituito un'agenzia di regolamentazione per controllare come i pazienti ottengono i semi e i prodotti derivati dalla marijuana. La decisione della corte brasiliana segue le proteste dell'11 giugno in Brasile a favore della cannabis terapeutica.
In Italia invece, mentre non è chiaro se il bando per estendere la produzione di cannabis ai privati sia stato prorogato a settembre oppure no, la legge per la coltivazione domestica, che permetterebbe l'autoproduzione di cannabis per uso personale, dopo due anni di dibattito in Commissione Giustizia, arriverà in Parlamento il 24 giugno.
Redazione di Cannabisterapeutica.info