L'uso di cannabis associato ad un minor rischio di mortalità dopo un trauma

L'uso di cannabis associato ad un minor rischio di mortalità dopo un trauma

L'uso di cannabis ti allunga la vita: sarebbe questo il titolo a caratteri cubitali che il Daily Mail farebbe nel parlare di questo studio scientifico, poco prima di essere ripreso dalla stampa mainstream italiana ed europea più in generale. Ma sono giornali che fanno fatica a dare notizie sui possibili effetti terapeutici della cannabis, mentre noi, quando si parla di cannabis e medicina, preferiamo evitare di semplificare.

Ad ogni modo un nuovo studio scientifico pubblicato sul Journal of Trauma and Acute Care Surgery afferma che chi fa uso di cannabis ha meno probabilità di morire in seguito ad un trauma. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori del dipartimento di chirurgia dell'Università dell'Arizona hanno analizzato per 5 anni i dati di quasi 30mila adulti che, in seguito ad un trauma, sono stati ricoverati in terapia intensiva e raccolti in un apposito registro (Arizona State Trauma Registry).

Dai pazienti iniziali sono stati analizzati i dati di 2678 pazienti dei quali 1339 positivi alla cannabis e 1339 negativi. L'età media era di 31 anni e non c'era differenza tra i gruppi riguardo ai giorni trascorsi in ospedale o in terapia intensiva ed i parametri utilizzati sono stati la mortalità, i giorni passati con ventilazione meccanica (respirazione artificiale), i giorni passati in terapia intensiva e quelli trascorsi in ospedale. I dati dei pazienti sono stati confrontati usando un punteggio di propensione facendo il confronto in un rapporto di 1:1 e controllando l'età, il punteggio di gravità della lesione e la Glasgow Coma Scale (GCS).

Il 55% dei pazienti positivi alla cannabis ed il 32% di quelli negativi hanno ricevuto ventilazione meccanica. Tra coloro che hanno ricevuto ventilazione meccanica, i pazienti positivi alla cannabis hanno avuto un numero maggiore di giorni di ventilazione (2 giorni i primi ed 1 giorno i secondi) e un tasso di mortalità più basso (7,3% rispetto al 16,1%) rispetto a quelli che erano negativi. Gli autori hanno concluso che: "La positività alla cannabis è associata ad una diminuzione della mortalità nei pazienti adulti che hanno subito un trauma e sono stati ricoverati in terapia intensiva". I ricercatori suggeriscono la necessità di maggiori ricerche in proposito anche sui possibili effetti psicologici della cannabis nei pazienti che subiscono un trauma.

Nel 2014 i ricercatori del Los Angeles Biomedical Research Institute (LA BioMed) che mostraronoin uno studio come i pazienti positivi ai livelli di THC avessero avuto una probabilità di sopravvivenza di gran lunga superiore rispetto a quelli che non presentavano alcuna quantità di tale sostanza nel loro corpo, in caso di lesioni cerebrali traumatiche.

Secondo studi precedentialcuni composti della marijuana aiutano a proteggere il cervello negli animali in seguito a un trauma”, aveva spiegato David Plurad, dottore e ricercatore presso LA BioMed e autore principale dello studio pubblicato su The American Surgeon: “Questo studio è stato uno dei primi in ambiente clinico in grado di associare specificamente l’uso di THC come un predittore indipendente di sopravvivenza dopo una lesione cerebrale traumatica ed evidenzia il fatto che la presenza di THC nel corpo durante una lesione cerebrale da trauma aumenti le possibilità di sopravvivenza”.

Redazione di Cannabisterapeutica.info

30 agosto 2017
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