Neurologia
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Corpi di Levy e vasculopatia cronica

15 gennaio 2024

Buongiorno , mio padre di 74 anni , è affetto dal 2015 da demenza da Corpi Levy e vasculopatia cerebrale cronica. Fino a due mesi fa la malattia ha avuto un decorso abbastanza stabile essendo curato dal neurologo con XXXXX unitamente a terapia kinesiologica.(E' inoltre monorene e leggermente iperteso). Un mese fa ,per complicanza derivante da influenza è stato ospedalizzato. Lo scompenso gli ha generato un peggioramento della disfagia. Adesso è di nuovo a casa seguito dal reparto cure paliative, ha avuto una notevole ripresa. Nonostante il parere contrario dei medici di reparto siamo riusciti ad alimentarlo con sondino e gradualmente sta riprendendo ad alimentarsi con cucchiaio e pasti cremosi e ha ripreso a fare qualche passo grazie a terapia fisioterapica. Ho visto l'intervista del prof. Cosentino, su Telegram, e mi chiedevo se potevamo integrare la sua attuale terapia con XXXXX (che abbiamo dovuto ridurre perchè gli comportava dei movimenti spasmodici fino a due ore dopo la somministrazione) con il Cbd per aiutarlo a riprendere la funzione della deglutizione e a renderlo più recettivo. Preciso che prima di questo scompenso (unico evento in 8 anni) lui si nutriva autonomamente, cammminava e nei momenti up della malattia era in grado di interloquire con noi, fare i conti a mente, inoltre non gli abbiamo mai somministrato psicofarmaci perchè è sempre stato molto tranquillo, mai violento e alla notte per dormire gli somministriamo della melatonina. Ringrazio per le informazione vorrete darmi e rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.


Risposta

Buongiorno,

Direi proprio di sì, il CBD in particolare può aiutarlo a migliorare la condizione attuale, chiaramente nessuno può garantire che possa tornare come prima dello scompenso ma senza dubbio gli effetti finora osservati nella maggior parte dei pazienti sono di miglioramento dell'attenzione e degli aspetti relazionali, a volte si nota anche il ripristino di qualche competenza neuromotoria nel quale non escluderei la disfagia. E' probabile che anche il THC possa essere d'aiuto per la sua azione mirata sulla dopamina ma l'indicazione, chiaramente, va valutata sul caso specifico.

Cordiali Saluti

Dr.ssa Elisabetta Camporese
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