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Principio di Alzheimer

23 dicembre 2023

Da piccolo, ho avuto sempre paura senza mai sapere di che o di che cosa, avevo sempre il corpo contratto e i muscoli rigidi. Non avevo per niente concentrazione e quando mi mettevo sui libri per studiare mi veniva sonno. Sono stato considerato sempre uno studente intelligente ma che non si applicava. Questo stato mi ha impedito di intraprendere gli studi universitari. Mi piaceva tanto leggere ma la mancanza di concentrazione mi impediva di soddisfare questo grande desiderio. Ho provato tanti farmaci con tanti specialisti diversi ma senza un minimo di risultato. Ora che ho quasi 73 anni, in buona salute, ho incominciato ad avere qualche perdita di ricordo a breve termine. Mi dicono che è fisiologico. Ma essendo figlio di madre che è stata colpita da malattia di Alzheimer sono molto preoccupato per il futuro. Può essermi di aiuto la cannabis? Non fumo più da oltre 30 anni e conduco una vita regolare senza mai eccedere principalmente nel mangiare. Ho un po' la pressione alta che tengo sotto controllo con l'assunzione del XXXXX da 32 nei periodi freddi e la metà nei periodi più caldi. Cosa più importante, in tarda età si sono manifestati dolori alle articolazioni da psoriasi con scarsissima o quasi nessuna manifestazione significativa visibile sulla pelle. Ho avuto nel passato problemi di fegato a causa della presenza dell'HbsAg. che ho negativizzato ormai da più di 30 anni, ma persiste ancora un po' di bilirubinemia alta.
In attesa ringrazio anticipatamente e formulo gli auguri di Buon Natale.


Risposta

Vorrei poter rispondere che la cannabis funziona nella prevenzione o nel ritardare la progressione delle malattie neurodegenerative, ma ad oggi non posso per mancanza di dati significativi a riguardo. Anche se viene utilizzata in pazienti con diagnosi di Alzheimer o altri tipi di deficit, il suo impiego è soprattutto sintomatico, soprattutto se subentrano deflessione del tono dell'umore, insonnia e agitazione psicomotoria. Il suo caso non ha ancora una diagnosi precisa e per quanto ci sia il dato della familiarità sarebbe sicuramente utile un inquadramento neurologico più chiaro. Se poniamo l'attenzione sulla sintomatologia dolorosa legata all'artrite psoriasica, l'impiego della cannabis potrebbe avere un razionale più solido per via dei noti effetti antidolorifici e antinifiammatori. Non è un trattamento epatotossico e non comporta innalzamento della pressione, anzi, talvolta può contribuire ad un migliore controllo della stessa.
Lavorare sullo stile di vita e sul mantenere stimoli cognitivi costanti è sicuramente la strada giusta. La cannabis può sicuramente adiuvare il controllo del dolore (se necessario). Sull'aspetto neurologico si può intervenire, soprattutto con Cannabidiolo a mio avviso, avendo sempre chiara la premessa fatta all'inizio.

Cordiali Saluti

Dr.ssa Valentina Florean
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