Qual è la miglior preparazione a base di cannabis?

Qual è la miglior preparazione a base di cannabis?

Continua la nostra collaborazione con il dottor Matteo Mantovani, project manager presso la Farmacia San Carlo di Ferrara e consulente Teraphi, che questa volta illustra le diverse preparazioni a base di cannabis e le loro differenze.

Le preparazioni a base di Cannabis prescrivibili in Italia sono diverse. Si suddividono in preparazioni utilizzate per via inalatoria e preparazioni utilizzate per via orale. Tutte queste vengono prescritte dal medico in relazione a diversi fattori come la patologia da trattare, l’età del paziente, la composizione corporea e farmaci assunti in concomitanza della terapia a base di fitocannabionidi. In Italia le farmacie attrezzate di laboratorio galenico preparano quanto è prescritto del medico.
Ma quindi, esiste una preparazione a base di Cannabis migliore rispetto alle altre?
Entriamo più nello specifico.

Cannabis per uso inalatorio

Infiorescenze cannabis medicaLe cartine di Cannabis rappresentano l’unica preparazione per uso inalatorio. All’interno di ogni cartina è presente l’infiorescenza di Cannabis che il paziente assumerà per via inalatoria: ciò è possibile attraverso dispositivi chiamati vaporizzatori che permetteranno al paziente di inalare un flusso di aria calda contenete i principi attivi della Cannabis attivati.

Ad oggi disponibili sul mercato vi sono una gran varietà di vaporizzatori: quelli più utilizzati in campo medico sono il Volcano e il Mighty della ditta Storz-Bickel.

Preparazioni a base di cannabis per uso orale

Olio di cannabis

Le preparazioni a base di Cannabis per uso orale sono più numerose. Le elencherò partendo da quella più utilizzata: olio di Cannabis: è la formulazione più prescritta. In farmacia vengono estratti tutti i principi attivi dalle infiorescenze di Cannabis. Il paziente assumerà il numero di gocce prescritto dal medico mediante un contagocce.
Resina di Cannabis (RSO) : è la formulazione più concentrata. Attraverso numerosi passaggi si ottiene una resina molto concentrata che può essere assunta pura mediante una siringa di insulina ad uso orale (privata quindi dell’ago).
Capsule decarbossilate: sono capsule che contengono Cannabis attivata e che quindi possono essere assunte per bocca senza aprirle.
Capsule per decotto: è la forma farmaceutica meno utilizzata viste le basse rese di estrazione della Cannabis in acqua o miscela acqua-latte. Queste capsule vengono aperte dal paziente e mediante decotto verranno assunti i principi attivi contenuti nella capsula.

Quali sono le differenze tra uso inalatorio e orale?

Mi viene richiesto spesso se inalare Cannabis produca lo stesso effetto di ingerirla. La risposta è che sono molto differenti le curve di biodisponibilità e di assorbimento dei cannabinoidi dopo assunzione inalatoria e dopo assunzione orale.

Considerando lo stesso quantitativo di Cannabis assunta, nel grafico si capisce come i cannabinoidi inalati raggiungano concentrazioni ematiche più elevate in meno tempo rispetto i cannabinoidi assunti per via orale. Questo è molto importante per la scelta della giusta formulazione farmaceutica da parte del medico. Se è richiesto un effetto terapeutico rapido, in situazioni d’urgenza ad esempio come spasmi incontrollati e dolore insostenibile, è preferibile l’assunzione inalatoria.

Viceversa per una costante presenza di cannabionidi a livello ematico e per garantire una copertura più duratura dell’effetto terapeutico è da preferire l’assunzione orale dei cannabinoidi: dolori cronici e sintomi correlati alla Fibromialgia sono un esempio di situazioni in cui è preferita l’assunzione orale.

Oltre a questi due fattori è molto importante tenere in considerazione la comparsa di eventuali effetti secondari, che possono insorgere con tutte le formulazioni a base di Cannabis; più velocemente con l’assunzione inalatoria e più lentamente con quella orale. Proprio per questo si parte con dosaggi bassi per poi aumentare gradualmente in relazione alla risposta terapeutica del
paziente. Abbiamo quindi visto che non esiste una preparazione a base di cannabis migliore rispetto alle altre; sono proprio le loro differenze che le rendono più o meno utilizzabili nei differenti quadri clinici da paziente a paziente.

12 gennaio 2021
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