Endometriosi: per le pazienti meglio la cannabis dei farmaci

Endometriosi: per le pazienti meglio la cannabis dei farmaci

È il risultato di un sondaggio fatto alle pazienti di 28 Paesi e pubblicato sulla rivista scientifica Reproduction & Fertility

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Reproduction & Fertility mette sotto la lente l’esperienza di quasi 900 pazienti con endometriosi, provenienti da 28 Paesi, che usano la cannabis per gestire i sintomi.

Endometriosi, cannabis e farmaci

La maggior parte di loro la trova più efficace e più tollerabile rispetto ai farmaci tradizionali. L’endometriosi è una condizione cronica in cui cellule simili a quelle della mucosa dell'utero crescono in altre parti del corpo, causando infiammazione e dolore intenso, soprattutto durante il ciclo mestruale o i rapporti sessuali. Spesso colpisce anche intestino, vescica, provoca gonfiore, nausea, stanchezza, ansia, depressione e può ridurre la fertilità. Le terapie oggi disponibili puntano a controllare i sintomi, ma hanno spesso effetti collaterali significativi.

Secondo i ricercatori della University of Western Sydney, il 78% delle pazienti intervistate ha dichiarato che la cannabis è più efficace dei farmaci assunti in passato e altrettante hanno riferito di effetti collaterali meno severi. Molte hanno iniziato a usarla per il dolore non controllato (68,6%) o per l’intolleranza agli effetti dei medicinali (56,3%). In molti casi, la scelta è stata anche una forma di protezione contro la dipendenza da farmaci oppioidi (43,9%).

Paure e ostacoli: stigma, costi e legalità

Nonostante i benefici riportati, oltre la metà delle pazienti ha confessato di temere le conseguenze legate allo stigma della cannabis: discriminazioni sul lavoro, perdita della patente per le leggi sulla guida sotto effetto di droghe, controlli sul posto di lavoro e rischi legali, dato che la maggior parte la otteneva ancora illegalmente, anche in Paesi dove è prescrivibile. Solo un terzo delle partecipanti ha informato il proprio medico dell’uso di cannabis e chi la assumeva in modo illecito era ancora meno propensa a farlo.

I ricercatori sottolineano che la mancanza di comunicazione con i medici può mettere a rischio la sicurezza delle pazienti, esponendole a effetti indesiderati o interazioni farmacologiche di cui non sono a conoscenza. Per questo, lo studio si conclude sottolineando "l'urgente necessità di incoraggiare la comunicazione congiunta tra paziente e medico e preservare il rapporto medico-paziente, migliorando al contempo i risultati clinici e la sicurezza delle pazienti".

La cannabis per trattare l'endometriosi

Le potenzialità della cannabis nel trattamento di questa patologia nascono dal fatto che la pianta e i suoi componenti hanno dimostrato, in diversi studi scientifici, di avere effetti antinfiammatori e anti-ansia, oltre che agire sul dolore ed eventuali tensioni muscolari. 

Lo studio più recente sul tema è stato pubblicato nel 2022 sul Journal of Minimallly Invasive Gynecology nel quale i ricercatori hanno effettuato una review a partire dai dati già presenti nella letteratura scientifica. "Le attuali opzioni terapeutiche per l’endometriosi spesso incidono sulla fertilità e/o hanno effetti collaterali indesiderati che impediscono la gestione a lungo termine. I prodotti a base di cannabis sono stati suggeriti come una nuova opzione terapeutica che potrebbe aggirare questi problemi. Tuttavia, vi è una scarsità di studi robusti e ben progettati e di studi randomizzati controllati che esaminano il loro utilizzo nel trattamento dell’endometriosi". 

9 luglio 2025
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