Sempre più anziani beneficiano dei trattamenti a base e di cannabis

Sempre più anziani beneficiano dei trattamenti a base e di cannabis

I benefici della cannabis terapeutica nei pazienti anziani

In Canada il numero di pazienti che si registrano per essere autorizzati ai trattamenti con la cannabis terapeutica è in continuo aumento, con i pazienti anziani che costituiscono un sottogruppo in costante crescita.

È il punto di partenza di uno studio scientifico da poco pubblicato su Cannabis, la rivista scientifica della Research Society of Marijuana, che è una rete di scienziati con l'obiettivo condiviso di promuovere la comprensione dell'uso di cannabis attraverso la ricerca empirica.

Gli autori, tra i quali i ricercatori della Università della California (UCLA), dell'Università di Alberta in Canada e dell'azienda Tilray, partono spiegando le ragioni che hanno portato a condurre questa ricerca: "Nonostante il numero crescente di consumatori di cannabis medica in tutto il mondo, ci sono relativamente pochi dati per descrivere i modelli di consumo medico in generale e tra gruppi demografici distinti definiti per sesso, età o condizione medica. È importante sottolineare che il numero di pazienti anziani e di pazienti di sesso femminile tra i consumatori di cannabis terapeutica è in aumento e queste popolazioni possono mostrare differenze modelli di consumo rispetto alle coorti più giovani o maschili".

E quindi, utilizzando il Canadian Cannabis Patient Survey (CCPS), che è un ampio sondaggio trasversale sviluppato per raccogliere dati da pazienti canadesi autorizzati a consumare cannabis terapeutica registrati presso Tilray - produttore autorizzato a livello federale con impianti di produzione nella Columbia Britannica e in Ontario - hanno analizzato i dati dei 2697 pazienti, di etàmedia di 54 anni, che hanno completato il sondaggio.

"Il dolore cronico (27,8%; n = 750) e l'artrite (14,9%; n = 402) erano le due malattie primarie più comuni e il dolore era il sintomo primario più comune (66,6%; n = 1796). L'ansia era la terza malattia primaria più comune (9%; n = 242) e il secondo sintomo primario più comune (35,7%; n = 964). Anche l'insonnia/disturbi del sonno erano una condizione comune e questo sintomo, che spesso è in comorbilità con dolore cronico e altre malattie, è stato segnalato dal 34,6% (n = 933) Per quanto riguarda l'efficacia percepita, l'87,1% degli intervistati (n = 2348) hanno riferito che la cannabis terapeutica ha contribuito ad alleviare i sintomi primari “spesso” o “sempre”, classificando l’efficacia della cannabis terapeutica nel raggiungimento del sollievo dai sintomi a 75,2 su 100". 

Si osservano differenze statisticamente significative in termini di efficacia percepita tra i gruppi di età, con i gruppi di età più anziani che riportano una peggiore efficacia percepita rispetto a quelli più giovani. Per valutare i modelli di utilizzo legati all’età, i pazienti sono stati divisi in tre categorie di età: 40 anni e meno (n = 535; 19,8%), da 41 a 60 anni (n =1150; 42,6%) e oltre i 60 anni (n = 1012; 37,5%).

Nelle conclusioni gli autori sottolineano che: "Questa popolazione di pazienti mostra modelli di utilizzo diversi rispetto alle controparti più giovani, preferendo formulazioni ad alto contenuto di CBD ingerite per via orale, che utilizzano principalmente per trattare malattie/sintomi legati al dolore. Nel complesso, i partecipanti allo studio hanno riferito che la cannabis ha avuto un alto grado di efficacia nell’alleviare la loro malattia/sintomi, e molti hanno riferito una riduzione nell’uso di oppioidi da prescrizione, alcol, tabacco e altre sostanze".

Anziani e cannabis: gli studi precedenti

In uno studio osservazionale pubblicato nel 2022 sul Journal of Cannabis Research, su 201 adulti anziani di 65 anni o più la cannabis è risultata ben tollerata e associata a una riduzione del dolore. I pazienti hanno iniziato un trattamento con la cannabis e hanno completato un follow-up di 3 mesi. I sintomi più comuni per i quali la cannabis medica è stata autorizzata sono stati il dolore (85,0%) e l'insonnia (4,8%), mentre i prodotti a prevalenza di CBD sono stati autorizzati più frequentemente (54%), seguiti da prodotti bilanciati (42%) e poi da prodotti a prevalenza di THC (4,4%).

Risultati che confermano quelli di uno studio precedente condotto dai ricercatori dell'Università Ben-Gurion in Israele e pubblicato sull'European Journal of Internal Medicine nel quale i ricercatori avevano sottoposto un questionario ad un gruppo di 2736 pazienti di età superiore a 65 anni (età media 74,5 anni).

13 maggio 2024
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