È il nuovo servizio di CLINN, una tessera che rappresenta il legame tra paziente, medico e farmaco
Una tessera identificativa, pensata per i pazienti in terapia con la cannabis: è la nuova iniziativa di CLINN, centro servizi specializzato in cannabis medica, lanciata di recente, per aiutare il paziente a dimostrare di essere in cura con la cannabis in caso di controlli delle forze dell'ordine.
Secondo CLINN questa nuova card "facilita l’identificazione del paziente e la verifica della terapia da parte delle Forze dell’Ordine. Il codice presente sulla card permette di collegare in modo immediato la prescrizione e il farmaco al titolare del trattamento, semplificando le procedure di controllo ed evitando malintesi. Oltre a questo, la card dimostra l’appartenenza a un network di medici esperti abilitati alla prescrizione di cannabis terapeutica, aggiungendo un ulteriore livello di garanzia sulla regolarità del percorso terapeutico".
Soprattutto è un modo per stare vicino ai propri pazienti, dopo che a fine 2024 era lanciato un altro servizio, l'assistenza legale gratuita dedicata ai pazienti in cura presso il centro, per garantire loro supporto e tutela in caso di fermo da parte delle forze dell'ordine durante la guida.
Per capire meglio come funziona il nuovo servizio ne abbiamo parlato con Salvatore Martorina, che è il direttore operativo di Clinn.
Come è nata l’idea della CLINN Card e qual è il bisogno concreto che vi ha spinto a svilupparla?
L’idea della CLINN Card è il risultato di un ascolto attento e costante dei bisogni reali dei nostri pazienti. Dopo aver lanciato, a inizio anno, il primo servizio in Italia di tutela legale gratuita dedicato ai pazienti in terapia con cannabis medica, ci siamo resi conto che mancava ancora qualcosa: uno strumento tangibile, pratico, che accompagnasse il paziente nella vita quotidiana e lo aiutasse a sentirsi riconosciuto, protetto e parte di una comunità. È così che è nata la CLINN Card, la prima card italiana dedicata a questo ambito. Non si tratta solo di un tesserino, ma di un vero e proprio dispositivo di identità terapeutica. L’obiettivo è duplice: da un lato rafforzare la tutela legale e informativa, dall’altro creare un simbolo d’appartenenza, perché chi segue un percorso con cannabis medica spesso si sente isolato, poco compreso. Oggi, con la card, sa di far parte di un progetto strutturato, sicuro e condiviso.
In che modo la CLINN Card contribuisce a tutelare i pazienti in terapia con cannabis medica durante eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine?
La CLINN Card nasce con l'obiettivo di offrire ai pazienti uno strumento chiaro e immediato per dimostrare la propria adesione a una terapia regolarmente prescritta. Pur non essendo un documento ufficiale, la card diventa un supporto utile in caso di controlli, grazie alla possibilità di accedere in pochi secondi, tramite il QR Code, alla propria area personale sul portale CLINN. Lì il paziente può visualizzare, e all’occorrenza mostrare, informazioni fondamentali come il piano terapeutico in corso e lo storico delle prescrizioni.
Il vero valore della CLINN Card, sta dunque nella possibilità di associare univocamente il paziente al codice alfanumerico presente sia sulla prescrizione medica sia sulla confezione del farmaco, che rappresentano gli unici documenti con valenza legale per la detenzione del medicinale. Questo consente di dimostrare in modo inequivocabile che il farmaco in possesso del paziente è legato a una prescrizione autentica e personale, riducendo sensibilmente il rischio di fraintendimenti, usi impropri e soprattutto contraffazioni, tutelando l’intero ecosistema della cannabis medica e valorizzando il percorso terapeutico del paziente.
Il codice QR presente sulla card permette la verifica immediata della terapia: come viene garantita la protezione dei dati sensibili del paziente?
Il rispetto della privacy e la protezione dei dati sensibili sono pilastri fondamentali del progetto CLINN. Il QR Code stampato sulla card non dà accesso diretto a dati personali né permette a terzi di consultare informazioni private: consente semplicemente al paziente, dopo aver inserito le proprie credenziali, di accedere alla propria area riservata sul portale CLINN.
Tutte le informazioni relative alla terapia, alle prescrizioni, al medico curante e alle confezioni di farmaco sono custodite in un ambiente digitale sicuro, conforme al Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati (GDPR). In questo modo, il paziente mantiene il pieno controllo su cosa condividere, quando e con chi.
Quali vantaggi offre l’essere parte di un network di medici specialisti riconosciuti nella prescrizione di cannabis terapeutica?
Entrare nel network CLINN significa avere accesso a una rete selezionata e qualificata di medici specialisti che operano con serietà, aggiornamento costante e grande attenzione alla persona. Questo è un vantaggio concreto su più livelli. Innanzitutto dal punto di vista clinico: la cannabis terapeutica non è una terapia standardizzata, richiede personalizzazione, monitoraggio e competenze specifiche. I nostri medici sanno come impostare e adattare il trattamento in base alle esigenze e alla risposta del singolo paziente.
In secondo luogo, c’è un vantaggio informativo e legale: essere seguiti da un medico del network CLINN significa ricevere prescrizioni corrette, tracciabili e conformi alla normativa, riducendo al minimo i margini di errore o di contestazione. Infine, si crea un ecosistema di fiducia: pazienti, medici e operatori collaborano per costruire percorsi terapeutici sostenibili, trasparenti e in linea con i più alti standard di qualità. È un modello che non solo cura, ma anche educa e protegge.
Avete già ricevuto feedback da pazienti o segnalazioni di casi in cui la CLINN Card si è rivelata utile in situazioni reali?
A pochi giorni dal lancio ufficiale della CLINN Card, abbiamo già registrato un’adesione significativa: circa un centinaio di pazienti hanno richiesto la card, e i primi feedback sono stati estremamente positivi. Alcuni pazienti ci hanno contattato per esprimere la loro gratitudine: finalmente, dicono, si sentono più sicuri nel portare con sé i loro farmaci e più sereni in caso di eventuali controlli.
Anche se ancora non risultano episodi che abbiano richiesto l’utilizzo della card in modo critico, già il semplice fatto di averla con sé ha rappresentato per molti un sollievo psicologico. Sentirsi riconosciuti come pazienti, e non stigmatizzati, è un passo fondamentale nella normalizzazione e nel rispetto del percorso terapeutico con cannabis. Inoltre, diversi medici ci hanno confermato che la card li aiuta a mantenere una comunicazione più chiara con il paziente, semplificando la gestione della documentazione clinica.
Precedentemente avevate lanciato il servizio di tutela legale gratuita per i pazienti Clinn, può farci un bilancio di come sta andando?
Il bilancio, a oggi, è estremamente incoraggiante. Da quando il servizio è attivo, non si è verificato nemmeno un caso in cui sia stato necessario attivare l’intervento legale. Questo non significa che i problemi non esistano, ma che la prevenzione funziona. Quando il paziente è correttamente informato, quando riceve prescrizioni complete e conformi, e sa come comportarsi in ogni contesto, i rischi si riducono drasticamente. È la dimostrazione che la tutela legale più efficace non è quella che interviene dopo, ma quella che educa prima. La CLINN Card nasce proprio come naturale evoluzione di questo approccio: prevenire, informare, proteggere.