Dermohemp: la linea al CBD per prevenire l'acne

Dermohemp: la linea al CBD per prevenire l'acne

Una linea a base di CBD composta da 3 prodotti per le pelli grasse con tendenza seborroica e prevenire la formazione di acne.

Dopo la commercializzazione dei 3 prodotti dedicati al trattamento dei sintomi della dermatite atopica, è arrivato il lancio della nuova linea al CBD che comprende, anche in questo caso, 3 prodotti.

“L’innovazione della nuova linea cosmetologica è dovuta alla combinazione del CBD, che è il punto di forza del brand, associato al resveratrolo e all’azeloglicina che regolano la produzione di sebo abbinate all’acido lattobionico con azione esfoliante. L’impiego del protocollo che è stato testato mediante studi scientifici controllati con placebo” spiega il professor Antonio Mazzucco, Chief Scientific Officer di Crystal Hemp evidenzia “un aumento di più del doppio dell’attività lenitiva/anti rossore e lavora benissimo sugli effetti principali delle pelli seborroiche, come l’infiammazione, che è il punto di partenza dei problemi dovuti all’acne nei confronti di un placebo”.

Nel comunicato stampa l'azienda sottolinea infatti che: "Il sistema endocannabinoide (ECS), di fondamentale importanza per il mantenimento dell’omeostasi e della funzione di barriera cutanea, è una rete complessa, comprendente delle sostanze, gli endocannabinoidi anandamide (AEA) e 2-arachidonoilglicerolo (2-AG), i recettori specifici CB1 e CB2 nei cheratinociti, nelle ghiandole sudoripare e nei follicoli piliferi, gli enzimi metabolici sintetici e degradativi, con funzioni sia fisiologiche che patogenetiche cutanee".

E a supporto di questa tesi ci sono diversi studi scientifici, oltre agli studi clinici effettuati dall'azienda prima di mettere in commercio i nuovi prodotti.

Una ricerca pubblicata nel settembre del 2014 dimostra interessanti potenzialità del cannabidiolo nel trattamento dell’acne vulgaris. Lo studio, pubblicato sul The Journal of Clinical Investigation, spiega che Il cannabidiolo ha inibito l’azione lipogenica di diverse sostanze presenti nel tessuto cellulare che creano le condizioni per l’acne, ha ridotto la proliferazione dei sebociti e ha svolto un'azione antinfiammatoria anche sulle cellule affette da acne.

Nel febbraio del 2020 su Molecules è stato pubblicato uno studio scientifico intitolato “Cannabinoids in the Pathophysiology of Skin Inflammation” con lo scopo di “chiarire il complesso funzionamento dei cannabinoidi nel contesto molecolare delle principali malattie infiammatorie dermatologiche". Nella sezione dedicata all'acne concludono che: "Gli effetti positivi dei cannabinoidi sembrano essere non mediati da CB1 non da CB2, come osservato per il CBD: Il CBD inibisce la secrezione di sebo e la proliferazione dei sebociti attraverso l'attivazione dei TRPV1, 3 e 4, e sembra esercitare effetti antinfiammatori attraverso i recettori dell'adenosina A2A”.

Nel 2016, alcuni dei ricercatori che avevano pubblicato lo studio del 2014, sono tornati sul tema pubblicando un nuovo studio su Experimental Dermatology secondo il quale anche altri cannabinoidi posso risultare efficaci. "I nostri dati suggeriscono che CBG e CBGV possono avere un potenziale nel trattamento della sindrome della pelle secca, mentre CBC, CBDV e specialmente THCV mostrano la promessa di diventare agenti anti-acne altamente efficienti e nuovi".

Redazione di Cannabisterapeutica.info

3 maggio 2022
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