Il grido d'aiuto di una mamma dello Utah: "Vi prego, date la cannabis al mio bambino"

Il grido d'aiuto di una mamma dello Utah: "Vi prego, date la cannabis al mio bambino"

130827_jennifer_may_lgLa Abc ci parla della lotta di una madre americana che cerca in tutti i modi di ottenere la cannabis per curare il figlio di 11 anni colpito da attacchi epilettici violenti che gli hanno impedito, fin da neonato, di poter avere una vita normale.

LA SINDROME DI DRAVET - Il figlio di Jennifer May (nella foto), questo il nome della ragazza, è affetto da una rara forma di epilessia conosciuta come “Sindrome di Dravet”. La storia assume un contorno ancora più curioso se si considera come la donna sia una fervente repubblicana. In passato riteneva che curare i bambini con l’erba fosse una pazzia. La sua storia personale, oltre a farle cambiare idea, l’ha incoraggiata nella sua battaglia per l’approvazione nel suo stato, lo Utah, di una legge che permetta la somministrazione di marijuana in forma liquida, con l’obiettivo di salvare molti ragazzi affetti dalla malattia del figlio.

“NON CREDIAMO NEL MIRACOLO” - Queste le parole della donna, quarantenne residente a Pleasant Grove: “Non pensiamo che sia una cura e non ci aspettiamo che si tratti di un miracolo. Vogliamo solo dare un’ultima possibilità a ragazzi e famiglie che hanno ormai perso qualsiasi speranza. Vorrei solo avere la certezza che con questa soluzione il mio bambino possa migliorare la qualità di quel poco di vita che gli resta.” La battaglia della donna è sostenuta anche dall’associazione epilettica dello Utah che a sua volta diffonde dati relativi all’estrazione dei cannabinoidi dalle piante per la cura della tremenda malattia.

LA STORIA DI CHARLOTTE - Jennifer si è convinta della bontà del trattamento dopo aver parlato con la madre di una bimba di sei anni, Charlotte, affetta dalla stessa malattia del figlio. La donna ha quindi confermato che la qualità della vita di sua figlia è migliorata incredibilmente da quando ha assunto un ceppo di marijuana medica chiamata “Charlotte’s Web”. Il nome è dato dal fatto che il “ceppo” non è altro che il frutto di una pianta geneticamente modificata, e quindi priva di effetti collaterali, creata da un’associazione del Colorado chiamata “Realm of Caring”. Jennifer aveva anche pensato di trasferirsi in quello Stato ma a causa della buona assicurazione sanitaria del marito, con la quale cura il cancro di sua madre, è stata costretta a restare a casa.

LE ALTRE STORIE - La battaglia non vece però la partecipazione dell’associazione pediatrica statunitense, per la quale l’uso di derivati della cannabis per la cura dei minori rappresenta un errore. Jennifer May non è l’unica madre che lotta per il diritto di avere medicinali a base di cannabinoidi nel tentativo estremo di aiutare i propri figli. Un’altra famiglia residente a Mesa, in Arizona, ha intenzione di fornire marijuana terapeutica al proprio figlio di cinque anni affetto da un grave danno cerebrale. Una famiglia del New Jersey, invece, vuole curare con l’erba la loro figlia di due anni affetta dalla stessa patologia del “piccolo” della signora May.

L’APERTURA DEL NEW JERSEY - Il padre della piccola, Brian Wilson, sta facendo pressioni sul governatore dello Stato, Chris Christie usando come argomento il desiderio di non vedere morta la figlia. Il governatore Christie dal canto suo ha già dato la possibilità ai propri cittadini di coltivare più di tre piante, oltre ad autorizzare la distribuzione di marijuana in maniera controllata. Tuttavia non se l’è sentita di cancellare la prescrizione medica stilata da uno specialista.

Autore: Maghdi Abo Abia

Fonte: Giornalettismo.com

30 agosto 2013
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