I CBD e-liquid sono sicuri? Dopo le ricerche condotte dal Centro per la prevenzione del controllo delle malattie statunitense, la Fundación CANNA ha deciso di analizzare una selezione di CBD e-liquid sul mercato europeo in cerca della vitamina E acetato, principale responsabile dei danni ai polmoni dovuti al consumo di sigarette elettroniche.
Nel febbraio 2020, il Centro per la prevenzione del controllo delle malattie (CDC), in collaborazione con la Food and Drug Administration (FDA) e altre agenzie di sanità pubblica statunitensi, ha pubblicato un rapporto dedicato ai danni polmonari associati all’uso di sigarette elettroniche o prodotti da svapo: dai dati è emerso che oltre 2800 persone sono state ricoverate e 68 di loro sono decedute per cause legate alle e-cigarettes; una morte è stata registrata anche in Belgio nel 2019.
Responsabile dell’accaduto sembra essere la vitamina E acetato, o alfa-tocoferolo acetato, un ingrediente utilizzato come addensante per i liquidi destinati alle sigarette elettroniche. Nonostante la sostanza venga utilizzata anche nell’industria alimentare e cosmetica, le problematiche sorgono solo quando inalata e da queste considerazioni è partito lo studio di Fundación CANNA, l’iniziativa senza scopo di lucro dell’azienda CANNA España Fertilizantes SL, una società specializzata in fertilizzanti di alta qualità, nata per condurre ricerche e studi scientifici sull’uso della Cannabis e dei suoi derivati.
Obiettivo dello studio determinare la presenza o meno di vitamina E acetato, così come altre sostanze nocive, negli e-liquid arricchiti di CBD commercializzati in Europa e spesso utilizzati anche per la vaporizzazione. Per fare ciò, tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, la fondazione ha acquistato — in forma anonima presso tabaccai, negozi fisici e shop online — 15 campioni di diverse marche di liquidi elettronici contenenti CBD che sono stati successivamente analizzati in due diversi laboratori e secondo due diverse metodologie al fine di ottenere informazioni complete e indipendenti sul contenuto dei campioni e sulle sostanze che li compongono.
Dalle analisi solo un liquido su 15 è risultato positivo alla presenza di vitamina E acetato, mentre gli altri 14 campioni hanno mostrato la presenza di glicole propilenico (PG) e glicerina (VG), ingredienti alla base degli e-liquid. In un altro campione, inoltre, è stata registrata la presenza di alcol benzilico, che può causare tosse, vertigini e mal di testa.
“La presenza di altri composti come l’alcol benzilico, che possono causare problemi polmonari a breve e lungo termine, evidenzia la necessità di un maggiore controllo sulla composizione di questi prodotti, sia limitandone l’uso, sia fornendo indicazioni in etichetta”, spiegano da Fundación CANNA.
Oltre alle componenti dannose per l’organismo, dallo studio condotto da Fundación CANNA è emerso che in 14 liquidi su 15 i valori di CBD erano inferiori rispetto a quelli dichiarati dall’etichetta: in 4 campioni lo scarto era del 10%, ma, in media, il CBD è risultato inferiore del 27% rispetto a quanto indicato; solo uno conteneva valori superiori.
“C’è una discrepanza molto alta tra quanto dichiarato e quanto misurato in alcuni campioni e c’è pochissima omogeneità. Se il prodotto non è omogeneo, significa che due gocce di prodotto estratte dallo stesso astuccio o contenitore contengono livelli diversi, a seconda del campione che si sta prelevando”, spiegano i ricercatori di Fundación CANNA. “Ciò dimostra una mancanza di controllo e rigore nel processo di produzione e rende molto difficile per il consumatore controllare il dosaggio e ciò che assume”.
Non solo, oltre al CBD sono stati trovati anche altri fitocannabinoidi: il THC (delta-9-tetrahidrocannabinolo) è stato identificato in tutti i campioni e la CBDV (cannabidivarina) in 12 di essi. La presenza di THC in tutti i campioni significa che, a seconda della quantità consumata, i fumatori che utilizzano questi liquidi potrebbero risultare positivi ai test antidroga.
A queste componenti si aggiungono infine i terpeni, già presenti in natura nella canapa e trovati in 12 campioni su 15. Nello specifico, il beta-cariofillene è stato trovato in 10 liquidi, il limonene in 8 il beta-mircene e il farnesene in 7. Queste sostanze vengono probabilmente utilizzate per donare all’e-liquid un sapore più naturale.
Martina Sgorlon