La cannabis nel trattamento del cancro raccontata da un medico esperto

La cannabis nel trattamento del cancro raccontata da un medico esperto

In occasione della giornata mondiale contro il cancro appena trascorsa vorremmo condividere i contributi noti della cannabis terapeutica in questa patologia.

I cannabinoidi rivestono un ruolo importante nella gestione degli effetti collaterali dei trattamenti chemio/radioterapici con beneficio sul controllo della maggior parte delle complicanze (nausea, vomito, neuropatie) nonché per il trattamento dei sintomi associati alla patologia primaria (dolore, astenia, depressione). Le patologie oncologiche prevedono molto spesso percorsi di cura lunghi, complessi e non privi di effetti collaterali.

Inoltre, l’utilizzo della cannabis terapeutica contrasta la perdita di appetito, il migliora la qualità del sonno e il tono dell’umore spesso gravemente compromesso dalla diagnosi in poi. Per quanto riguarda il dolore la Cannabis possiede importanti effetti antalgici, andando a coprire tipi di dolore su cui i classici oppioidi risultano poco efficaci; inoltre può essere abbinata agli stessi potenziandone gli effetti antalgici e contrastando la stipsi da oppiacei, poiché stimolano l’attività intestinale. Un ruolo importante della Cannabis lo ritroviamo anche nelle cure palliative dove aiuta a mitigare la tensione emotiva, l’ansia e l’angoscia che può sopraggiungere nel fine vita.

Un ruolo molto interessante ma non ancora definito è il ruolo dei cannabinoidi nella cura del cancro. Sempre più studi scientifici sono stati pubblicati negli ultimi anni su questo argomento.

Un recente articolo del 2021 affronta gli effetti del trattamento con cannabinoidi nel cancro rispetto agli effetti sul sistema immunitario. Sempre più spesso nella cura del cancro viene utilizzata l’immunoterapia che potenzia la capacità del sistema immunitario del paziente di combattere il tumore maligno.

Tuttavia, le cellule tumorali possono diventare resistenti all'immunoterapia e sfuggire alla sorveglianza immunitaria. Pertanto sono necessarie nuove strategie di trattamento. Negli ultimi dieci anni, numerosi report suggeriscono l'efficacia dei cannabinoidi e degli estratti di Cannabis sativa nell'inibire la proliferazione del cancro in vitro e in vivo.

È stato dimostrato, infatti, che i cannabinoidi modulano i percorsi coinvolti nella proliferazione cellulare, nell'angiogenesi, nella morte cellulare programmata e nelle metastasi. Per questo motivo, sono proposti come terapia aggiuntiva per molti tumori maligni.

Dottoressa Stefania Fossati - Direttore sanitario di Clinn, specialista in oncologia e psicoterapia

14 febbraio 2022
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