Portogallo: esportazioni di cannabis medica aumentate del 600%

Portogallo: esportazioni di cannabis medica aumentate del 600%

Nuovo record per il Portogallo: nel 2021 le esportazioni di cannabis sono aumentate del 600% rispetto al 2020 e per il 2022 le previsioni sono rosee. Oggi, quindi, nel panorama europeo insieme a Francia, Regno Unito e Germania, c’è un nuovo protagonista del mercato a cinque punte. Ecco tutti i dettagli.

Il Portogallo tra i nuovi protagonisti del mercato europeo della cannabis

Alla fine del 2019, in un’intervista pubblicata su Observador.pt, Eurico Castro Alves, ex presidente di Infarmed (Autoridade Nacional do Medicamento e Produtos de Saúde) aveva affermato che, di lì a qualche anno, la cannabis sarebbe diventata presto una delle protagoniste del PIL portoghese. A pochi anni di distanza possiamo affermare che la previsione si è avverata, e con largo anticipo.

Se nel 2020 il Portogallo aveva venduto al di fuori dei confini nazionali 4,5 tonnellate di cannabis prodotte nel Paese, nel 2021 ha raggiunto la cifra record di 30 tonnellate di infiorescenze, registrando quindi un incremento di oltre sei volte rispetto all’anno precedente. E la crescita sembra non arrestarsi. Secondo gli ultimi dati condivisi da Infarmed, infatti, nei soli primi due mesi del 2022 sono già state esportate 10 tonnellate di cannabis, il che anticipa un altro anno da record.

A fare la fortuna del Paese, oggi uno dei territori più promettenti nel bacino europeo del Mediterrano, le condizioni climatiche favorevoli, particolarmente adatte alla produzione di questa pianta per scopi medicinali, e soprattutto le normative approvate dal governo negli ultimi 20 anni. Nel 2001 il Portogallo è stato infatti il primo stato europeo a depenalizzare il consumo di tutte le sostanze stupefacenti e nel febbraio 2019 è entrata in vigore la legge che autorizza la coltivazione e l'esportazione di cannabis.

A sottolineare le potenzialità del Paese anche Olaf Van Tulder, direttore esecutivo di Symtomax, azienda con sede a Porto che sta sviluppando il più grande sito di coltivazione in Europa. “In Grecia l'elettricità è molto cara, in Italia ci sono attività con cui non vuoi essere coinvolto. Spagna e Portogallo sono i paesi migliori per coltivare, in serra o all'aperto”.

Anche Tilray ha scelto il Portogallo

A confermare le condizioni favorevoli del Portogallo anche le aziende internazionali che lo hanno scelto per le proprie unità produttive e che sono disposte su tutto il territorio nazionale, dall’area dell'Alentejo a quella dell'Algarve, passando per la regione di Lisbona e per la Valle del Tago.

Tra queste c’è la canadese Tilray, che ha una delle sue sedi a Cantanhede, a circa metà strada tra Lisbona e Porto, e che con la sua decisione ha decretato ufficialmente l’ingresso del Portogallo nel mercato della cannabis medica. Il progetto, lanciato nel 2017, prevedeva la coltivazione, la lavorazione, l’imballaggio e la distribuzione di prodotti a base di cannabis per uso medico a norma GMP destinati a pazienti, farmacie e ricercatori in tutto il mercato comune europeo.

Il piano, con il quale il Portogallo puntava a diventare il principale produttore di cannabis terapeutica in Europa e a raggiungere i 10 milioni di clienti per un fatturato di 40 milioni di euro, è stato finanziato da un investimento di 20 milioni di euro che ha portato alla creazione di un centinaio di posti di lavoro.

“Negli ultimi due anni abbiamo lavorato duramente per trovare la giusta località per la coltivazione e la lavorazione e per ospitare le strutture di ricerca in risposta alla domanda crescente di cannabis ad uso medico d’alta qualità in Europa”, aveva spiegato Brandon Kennedy, Chief executive officer dell’azienda, nel 2017, all’alba del progetto. “Il Portogallo esibisce il clima perfetto per la coltivazione della cannabis, professionisti sanitari altamente competenti e una fiorente comunità di ricercatori. Sotto il profilo economico e dal punto di vista ambientale, è meglio rifornire i pazienti europei dal Portogallo anziché dai climi dei Paesi settentrionali”.

Oggi il progetto è ben avviato e contribuisce al ruolo chiave del Portogallo all’interno del mercato europeo e internazionale.

Martina Sgorlon

13 maggio 2022
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