La mia vita con l'artrite reumatoide e la scoperta della cannabis: una storia di sollievo e speranza

La mia vita con l'artrite reumatoide e la scoperta della cannabis: una storia di sollievo e speranza

Il racconto di Deborah Zanolli, paziente affetta da artrite reumatoide, e i benefici del trattamento con la cannabis

Circa sei anni fa, la mia vita conviveva strettamente con l'artrite reumatoide. Durante una visita a un evento fieristico nella mia città, un incontro fortuito con uno stand informativo sull'uso della canapa per diverse patologie ha acceso in me una scintilla di curiosità, rivelatasi poi una svolta cruciale. Aver dedicato quel tempo all'informazione si è tradotto in un inaspettato e significativo sollievo dalle mie sofferenze.

Prima di quella scoperta, il dolore cronico, l'affaticamento debilitante e la crescente difficoltà nello svolgimento delle più semplici attività quotidiane erano i miei costanti compagni. A questo si aggiungevano gli effetti collaterali dei farmaci convenzionali, come l'aumento di peso e un persistente senso di depressione, a cui spesso veniva "risposto" con ulteriori prescrizioni di antidepressivi. Questa spirale negativa non solo minava la mia salute fisica ed emotiva, ma creava significative ripercussioni anche nella mia vita lavorativa. Poi, quella che posso definire una vera e propria svolta...

Cannabis: un cambiamento radicale

L'introduzione della cannabis terapeutica nella mia routine ha rappresentato un cambiamento radicale. Ho sperimentato un notevole beneficio non solo nella gestione del dolore e dell'infiammazione, ma anche nel ritrovare la forza interiore per affrontare la mia patologia con una nuova prospettiva. La vita ha riacquistato colori più vividi, il sonno è tornato ristoratore e la rigidità muscolare si è attenuata in modo significativo, portando con sé una gradita diminuzione degli effetti collaterali dei farmaci tradizionali.

In questo percorso di scoperta e benessere, mi ritengo particolarmente fortunata per aver incontrato medici e professionisti sanitari illuminati, che mi hanno guidata con competenza e attenzione.

Come accennavo, i primi segnali di miglioramento sono stati percepibili in tempi brevi, ma la definizione del dosaggio e della combinazione di cannabinoidi più adatti alle mie specifiche esigenze ha richiesto quasi un anno di affiancamento, condotto con il prezioso supporto di esperti. Attualmente, il mio regime terapeutico mensile prevede l'utilizzo di Cannabis Flos THC 17-26% CBD 1% e olio CBD di solito con concentrazione intorno al 10% a bisogno. Utilizzando una tipologia di Cannabis con un contenuto di THC abbastanza alto, il CBD mi aiuta a ridurre gli effetti collaterali del THC. Il THC infatti esercita i suoi effetti psicoattivi principalmente legandosi ai recettori CB1 nel cervello. Il CBD che ha una bassa affinità per questi recettori, in alcune circostanze, può competere con il THC per il legame, riducendone l'effetto psicoattivo. Per questo possiamo affermare che il CBD è un antagonista degli effetti psicoattivi del THC. Questa esperienza mi ha confermato che la cannabis terapeutica si discosta significativamente dai farmaci tradizionali con dosaggi standardizzati; essa rappresenta una terapia altamente personalizzata, che necessita di essere calibrata con precisione per ogni individuo. Per questo motivo, l'affiancamento di un professionista esperto è fondamentale.

Da allora, promuovere la conoscenza e l'utilizzo consapevole di questa preziosa risorsa naturale è diventata per me una vera e propria missione. In questi anni, ho partecipato attivamente a numerose conferenze ed eventi dedicati al tema, entrando in contatto con molti altri pazienti affetti da diverse patologie, ma accomunati dalla gratitudine verso questa pianta che offre sollievo e la promessa di una qualità di vita migliore. 

La mia più sincera speranza è che una maggiore consapevolezza e una corretta informazione possano illuminare il percorso di altre persone che convivono con la sofferenza, offrendo loro la possibilità di trovare un valido alleato per migliorare la propria esistenza. È fondamentale precisare che, nonostante le recenti modifiche legislative, non tutti i prodotti CBD sono illegali e rimangono disponibili alternative valide come la linea Plus di Ecopassion che utilizzo quotidianamente. Mi auguro comunque che l'Europa possa intervenire per fermare questo decreto e che finalmente questo paese adotti regolamentazioni chiare e sensate per il settore, superando divieti che ritengo assurdi.

30 aprile 2025
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