I ricercatori del Dipartimento di Neurologia Pediatrica della Çukurova Medical School di Balcalı, Turchia, hanno raccontato in uno studio scientifico gli effetti positivi della cannabis ricca di CBD nel trattamento dei bambini affetti da autismo.
Lo studio pubblicato sul Journal of Cannabis Research ha incluso 33 bambini con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, che sono stati seguiti tra gennaio 2018 e agosto 2020. L'età media era di 7,7 anni. Il dosaggio medio giornaliero di CBD era di 0,7 mg/kg/giorno. La durata mediana del trattamento era di 6,5 mesi. I preparati contenevano CBD a pieno spettro e basse quantità di THC inferiori al 3%.
Secondo i resoconti dei genitori, in 6 pazienti (19,35%) non è stato riportato alcun cambiamento nelle attività della vita quotidiana. I principali miglioramenti sono stati i seguenti: una diminuzione dei problemi comportamentali, che è stata riportata in 10 pazienti (32,2%), un aumento del linguaggio espressivo, che è stato riportato in 7 pazienti (22,5%), un miglioramento della cognizione, riportato in 4 pazienti (12,9%), un aumento dell'interazione sociale, riportato in 3 pazienti (9,6%), e infine una diminuzione delle stereotipie riportata in 1 paziente (3,2%). Gli autori hanno concluso che "l'uso di dosi più basse di CBD e tracce di THC sembra essere promettente nella gestione dei problemi comportamentali associati all'autismo".
Cannabis e autismo: gli altri studi
Lo studio su Frontiers in Neurology
Nell'ottobre 2019 un gruppo di ricercatori brasiliani ha pubblicato uno studio scientifico su Frontiers in Neurology, spiegando che“esistono numerose prove che indicano l’efficacia del cannabidiolo puro (CBD) e dell’estratto di cannabis sativa arricchito con CBD per il trattamento dei sintomi autistici nei pazienti con epilessia refrattaria. Vi è anche un crescente supporto di dati per l’ipotesi che l’autismo non epilettico condivida i meccanismi eziologici sottostanti con l’epilessia”. Lo studio ha dunque coinvolto 18 pazienti autistici che hanno ricevuto un estratto di cannabis CBD e THC in un rapporto di 75/1. A causa di effetti avversi, tre pazienti hanno interrotto l’uso prima di 1 mese. Tra i 15 pazienti che hanno aderito al trattamento (10 non epilettici e cinque epilettici) solo un paziente ha mostrato mancanza di miglioramento dei sintomi autistici. “Dopo 6-9 mesi di trattamento”, riportano gli autori, “la maggior parte dei pazienti, inclusi epilettici e non epilettici, ha mostrato un certo livello di miglioramento in più di una delle otto categorie di sintomi valutate: disturbo da deficit di attenzione/iperattività; disturbi comportamentali; deficit motori; deficit di autonomia; deficit di comunicazione e interazione sociale; deficit cognitivi; disturbi del sonno e convulsioni, con effetti avversi molto rari e lievi. I miglioramenti più significativi sono stati segnalati per convulsioni, disturbo da deficit di attenzione/iperattività, disturbi del sonno e deficit di comunicazione e interazione sociale”. Da non sottovalutare il fatto che: “Dieci dei 15 pazienti stavano usando altri medicinali e nove di questi erano in grado di mantenere i miglioramenti anche dopo aver ridotto o smesso di usare altri farmaci”. I ricercatori fanno infatti notare che: “I risultati qui riportati sono molto promettenti e indicano che l’estratto arricchito con CBD può migliorare più sintomi dell’autismo anche in pazienti non epilettici, con un sostanziale aumento della qualità della vita sia per i pazienti che per le persone che se prendono cura”.
Come fanno notare gli stessi autori, “i limiti intrinseci del presente studio, a causa della sua natura osservativa, sono la mancanza di gruppi di controllo, le dimensioni ridotte della coorte ed effetti placebo potenzialmente significativi”, sottolineando che: saranno necessari ulteriori studi clinici per confermare questi risultati iniziali.
Lo studio su Frontiers in Pharmacology
Nel gennaio 2019 su Frontiers in Pharmacology furono pubblicati i risultati di uno studio condotta dall’unità di Farmacologia e Tossicologia Clinica del centro medico Harofeh di Assaf a Tel Aviv, in Israele, condotta da 53 bambini con un’età media di 11 anni affetti da autismo che non avevano mai sperimentato prima l’utilizzo di cannabinoidi, di cui circa due terzi hanno beneficiato di un trattamento costituito da un estratto di cannabis ad alto contenuto di CBD e basso contenuto di THC. La durata media della terapia è stata di 66 giorni e i dati sull’andamento del trattamento sono stati monitorati attraverso interviste di follow-up due volte a settimana, nonché analizzati da un gruppo indipendente di specialisti (un neurologo pediatrico specializzato in ASD, farmacologi clinici e farmacisti) con il compito di verificare l’efficacia sui sintomi e l’insorgenza degli effetti indesiderati. I sintomi monitorati sono stati: sintomi di iperattività, problemi relativi al sonno, autolesionismo, ansia.
I dati raccolti sono stati incoraggianti: gli attacchi di autolesionismo e rabbia sono migliorati nel 67,6% e peggiorati nell’8,8%; i sintomi di iperattività sono migliorati nel 68,4%, non hanno subito variazioni nel 28,9% e peggiorati nel 2,6%; i problemi relativi al sonno sono migliorati del 71,4% e peggiorati del 4,7%; l’ansia è migliorata del 47,1% e peggiorata del 23,5%. Gli effetti avversi, per lo più sonnolenza e cambiamento di appetito sono rimasti lievi. I dati aggregati complessivi restituiscono un netto miglioramento generale: la variazione generale dei sintomi è stata registrata per 51 su 53 pazienti (due pazienti non hanno presentato un rapporto sul loro miglioramento complessivo). Un miglioramento complessivo è stato segnalato nel 74,5%. Nessuna variazione è stata riportata nel 21,6% e un peggioramento nel 3,9%.
Lo studio su Progress in Neuro-Psychopharmacology & Biological Psychiatry
Poco prima fa nello studio pubblicato su Progress in Neuro-Psychopharmacology & Biological Psychiatry i ricercatori spiegavano che: “L’uso di cannabinoidi in generale e CBD in particolare nel trattamento di numerose condizioni mediche e mentali, tra cui l’autismo, sta crescendo rapidamente. Tutte le prove attuali sono indirette e basate sull’efficacia del CBD in condizioni patologiche che potrebbero essere presenti anche in questa patologia. Quindi, la potenziale efficacia del CBD nel contesto dell’ASD è solo suggerita”. Secondo gli autori: “Il CBD ha dimostrato alcune proprietà pro-sociali negli studi pre-clinici. Inoltre, in alcune delle più comuni comorbidità dell’ASD, come disturbi del sonno, ADHD, ansia e convulsioni, il CBD può essere efficace come monoterapia o trattamento aggiuntivo”.
Mario Catania