Aumentano sempre di più le evidenze scientifiche a supporto del fatto che la cannabis possa sostituire del tutto o in parte gli oppiacei nel trattamento del dolore. E non è una notizia da poco, visto che i derivati della cannabis hanno decisamente meno effetti collaterali e, cosa non banale, non causano la morte a differenza dei derivati dall'oppio.
Negli Usa infatti la cannabis viene sempre più proposta come sostituto degli oppiacei perché l'aumento vertiginoso delle prescrizioni negli anni ha causato una vera e propria epidemia di morti che ha anche avuto strascichi giudiziari. Johnson & Johnson, insieme a tre dei più grandi distributori farmaceutici a livello globale hanno raggiunto un accordo da 26 miliardi di dollari per risolvere le circa 3mila cause che erano state intentate loro da parte di governi statali, amministrazioni comunali e anche organizzazioni tribali, con l’accusa di aver fomentato la crisi degli oppioidi. L’accusa per produttori e distributori era di aver minimizzato il rischio di dipendenza dagli oppioidi, mentre allo stesso tempo si incoraggiavano i medici a prescrivere le pillole tramite benefit, anche a persone che non ne avevano bisogno.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) dal 1999, circa 841mila persone sono andate in overdose da farmaci, dei quali il 70% erano oppioidi e, secondo i dati provvisori rilasciati il 21 luglio dai CDC, gli overdose da farmaci negli Stati Uniti sono aumentate di quasi il 30% nel 2020, raggiungendo un livello record di 93.331. Nel 2019 a causa di questo tipo di farmaci sono morte quasi 50mila persone, dovute nel 73% dei casi ad oppioidi sintetici.
Dal punto di vista medico è stato evidenziato proprio in Usa che la legalizzazione della cannabis medica ha portato fino ad una diminuzione del 35% delle morti da oppiacei. Non solo: un recente studio scientifico ha analizzato i meccanismi con i quali cannabis e oppiacei agiscono sulla dolore, per concludere che l’uso continuativo di cannabis, a differenza degli oppioidi, non porta ad una percezione alterata del dolore.
Cannabis contro il dolore per ridurre gli oppiacei, 3 nuovi studi scientifici
In uno studio su 40 pazienti che soffrono di dolore cronico da osteoartrite l'assunzione media giornaliera di oppiacei, misurata in milligrammi equivalenti di morfina, è diminuita da 18 a 10 in 6 mesi. I ricercatori del Sidney Kimmel Medical College della Thomas Jefferson University di Filadelfia, USA, hanno anche scoperto che il 38% ha ridotto a 0 il consumo di oppioidi. Lo studio è stato pubblicato su Cureus con il titolo "Medical Cannabis Use Reduces Opioid Prescriptions in Patients With Osteoarthritis".
Usando i dati del Norwegian Prescription Database, un altro studio ha investigato l'effetto a livello individuale di un estratto di cannabis (Sativex) nei consumatori di oppiacei su prescrizione sul loro uso nell'anno successivo. Studiando tutti coloro che avevano una prescrizione per l'estratto, l'uso di oppioidi era solo marginalmente diminuito nel periodo di follow-up. Ma i ricercatori del Norwegian Institute of Public Health di Oslo, Norvegia, hanno notato che "alcuni utilizzatori del Sativex, tuttavia, avevano più prescrizioni per il Sativex e sono stati in grado di ridurre il loro uso di oppioidi in modo sostanziale".
Lo studio è stato pubblicato su Basic & Clinical Pharmacology and Toxicology con il titolo: "Possible opioid-saving effect of cannabis-based medicine using individual-based data from the Norwegian Prescription Database".
Infine l'ultimo, tutto italiano, è uno studio osservazionale retrospettivo con pazienti trattati con oli di cannabis seguiti per 3 anni in cui il numero di non consumatori di oppiacei è aumentato dal 32% al 55%, mentre non sono state trovate differenze significative nella distribuzione dei consumatori di anticonvulsivi, antidepressivi e benzodiazepine. Gli autori dello studio, che fanno parte dell'Azienda Socio-Sanitaria Territoriale Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, hanno concluso che "i farmaci risparmiatori di oppiacei rappresentano un aspetto cruciale del processo di trattamento del dolore". Lo studio è stato pubblicato su European Review for Medical and Pharmacological Sciences con il titolo: "Long-term Cannabis-based oil therapy and pain medications prescribing patterns: an Italian observational study".