Cannabis terapeutica: le criticità del settore secondo il dottor Fabio Firenzuoli

Cannabis terapeutica: le criticità del settore secondo il dottor Fabio Firenzuoli

Pubblichiamo qui sotto un articolo a firma del dottor Fabio Firenzuoli, direttore del centro di medicina integrativa della AOU Careggi-Università di Firenze, che l'ha pubblicato sul suo blog dopo aver partecipato in qualità di relatore all'open day organizzato presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, esprimendo le sue criticità sulla cannabis terapeutica in Italia.

Fabio FirenzuoliCriticità le ho chiamate. Con intento ovviamente costruttivo, ma sono quelle di cui ho parlato al convegno sulla Cannabis tenutosi il 16 maggio us allo Stabilimento Farmaceutico Militare, appunto per iniziare a rifletterci insieme, fin d’ora, per poi affrontarle pensando a come risolverle.

In quest’ultimo tempo tutti abbiamo potuto constatare questa grande realtà della Cannabis ad uso medicinale. Solo fino a pochi anni fa impensabile. Oggi invece disponibile per volontà dello stesso Ministero della salute. E di questo siamo profondamente consapevoli e testimoni. E i pazienti ringraziano, pur tra le mille difficoltà (come la stessa reperibilità dei medicinali o le discrepanze tra le varie Regioni o la stessa perplessità di molti medici). Ma ringraziano eccome.

Siamo appena partiti, e forse possiamo anche già cominciare a guardare oltre. Quantomeno a parlarne. Non è mai troppo presto. Forse è arrivato anche il momento in cui iniziare a discutere se debba essere utilizzata solo come rimedio di second’ordine, cioè da utilizzare solo dopo che hanno fallito gli altri farmaci, e quindi in realtà solo nei pazienti più gravi.

Perché se ha una certa attività, e non solo contro il dolore, di certo ce la può avere a maggior ragione nei pazienti anche meno gravi.

E, come già succede abitualmente, per certi pazienti, con un solo medicinale riusciamo a ridurre i dolori, ma anche la nausea, migliorare l’appetito, ma anche il sonno, e ridurre l’ansia… appunto anche con un solo medicinale. E già il fatto di una possibile riduzione di più farmaci, e quindi della spesa farmaceutica, potrebbe diventare un altro valido motivo per giustificare il ricorso al galenico magistrale.

Non solo, ma con la disponibilità di Cannabis a maggior contenuto in CBD potremmo pure aspettarci migliore risposta nei casi di alcune malattie croniche infiammatorie, ad oggi non previste, e non solo…

Ecco perché sono auspicabili fondi destinati alla ricerca clinica in particolare condotti con questa Cannabis di grado farmaceutico, magari su specifiche popolazioni di pazienti (con epilessia farmacoresistente, reumatici cronici, patologia tumorale, ecc.)

L’altra tematica che speriamo di concerto possa venire approfondita, e con il rigore che caratterizza la ricerca, è quella dello studio/ disponibilità di innovative forme estrattive e farmaceutiche, ovviamente nel rispetto delle normative vigenti.

L’informazione e formazione dei medici è alla base di ogni piano di utilizzo appropriato e di sviluppo, così come la consapevolezza dell’importanza della fitosorveglianza, il cui sistema previsto dalla normativa e affidato all’ ISS serve anche ad analizzare, studiare e ricercare.

E infine l’ultima considerazione l’ho voluta esprimere sull’opportunità di promuovere un seminario con/per i pazienti, un forum reale(piuttosto che virtuale) che serva cioè prima di tutto ad incontrarli, a conoscerli realmente, conoscerne esigenze e aspettative, quello che fanno e quello che non fanno con la Cannabis, nonché ovviamente tutte le difficoltà che incontrano, di ogni tipo. Merita conoscerli anche solo per ascoltarli. Una volta tanto dovremmo cominciare ad organizzare seminari o convegni con i “pazienti in cattedra”.

E già questo ci consentirebbe, forse, di affrontare con maggior consapevolezza la discussione sui vari punti, una volta che dovremo ridiscutere dell’ aggiornamento del decreto ministeriale sulla Cannabis.

Grazie per tutto quello che è stato fatto fin ora e per tutto quello che, insieme alle Istituzioni, riusciremo a fare d’ora in poi.

Ad majora

Fabio Firenzuoli

Fonte: naturamedica.farmacista33.it

9 giugno 2017
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