L'incontro tra il regista George Wilkins e l'estratto di cannabis avviene in un negozio di cibi biologici dove l'uomo era solito recarsi. Un giorno rimase profondamente colpito nel vedere un paziente malato di cancro chiedere l'estratto di cannabis per curare la sua malattia. Tornato a casa incominciò a fare delle ricerche per capire se effettivamente l'estratto potesse avere doti scientificamente provate nello sconfiggere la terribile malattia. Nel frattempo l'uomo malato che aveva incontrato al negozio era notevolmente migliorato e la cosa lo convinse definitivamente a iniziare a girare il documentario "Project Storm", due anni e mezzo di lavoro finanziati tramite crowdfunding e ora appena lanciato su “You Tube”.
Come racconta l'Independent, il documentario segue sei pazienti, che hanno dai 3 ai 75 anni, tutti trattati con l'estratto di cannabis. Le potenzialità dell'estratto di poter curare il cancro e di farlo in assenza di trattamenti chemioterapici in America è al centro di un grande dibattito.
Molti studi clinici hanno dimostrato gli effetti della cannabis per contrastare i dolori e l'inappetenza derivanti dal cancro e dai trattamenti chemioterapici, è questo è ormai assodato. Le molte testimonianze di guarigione effettivamente avvenute grazie all'estratto (leggi qui, qui e qui), e l'opera costante di un personaggio come Rick Simpson, hanno portato negli ultimi tempi all'avvio di nuovi studi clinici aventi come oggetto i cannabinoidi nel trattamento del cancro. Di recente è stato avviato uno studio clinico sul cancro al cervello in cui si studia l'effetto di CBD e THC in aggiunta alla chemioterapia. I ricercatori della Hadassah Medical Organization a Gerusalemme hanno annunciato l’avvio di test clinici fase 2 per valutare l’impatto del CBD come trattamento unico nei tumori solidi, la maggior parte delle formazioni tumorali umane. Altri studi sul cancro al seno, al polmone, al colon, supportano le potenzialità della cannabis nel causare la morte delle cellule tumorali con vari meccanismi.
Wilkins ci tiene comunque a precisare: "Non sto dicendo che l’olio di cannabis è miracoloso, né sto consigliando di smettere con i trattamenti convenzionali. Ma voglio far sentire una voce, riempire un vuoto, perché finora sembra impossibile che i pazienti possano fare una scelta davvero informata. Il film descrive anche i limiti delle attuali ricerche e alcuni aspetti potenzialmente negativi come l’ansia o i truffatori che spacciano olio d’oliva per olio di cannabis".
Wilkins ha scelto “You Tube” perché i canali tradizionali tipo “BBC” chiedevano di cambiare alcuni punti di vista e non volevano che ci si focalizzasse troppo sulla figura di Jeff Ditchfield, l’uomo che nel 2002 fondò la “Bud Buddies”, organizzazione che curava gratuitamente a base di cannabis i disabili e i malati. Per cinque anni gestì un “coffee shop” a Rhyl e, nonostante la sorveglianza costante e i raid della polizia, il luogo divenne punto di riferimento per la comunità locale.
Dice il Dottor Wai Liu, della St George's University di Londra, le cui ricerche suggeriscono che i cannabinoidi possiedono proprietà anti-cancro che bloccano la crescita dei tumori maligni: "Ci sono molte prove che ci confermano che la cannabis dà beneficio ai malati di cancro, ma non c’è ancora prova certa sugli uomini. Non ho voluto comparire nel film perché non potevo sapere se questo quadro sarebbe stato presentato con imparzialità".
Stessa cautela della dottoressa Emma Smith, della “Cancer Research Uk”, interpellata sempre dall'Independent: "Seguire sei pazienti è puramente aneddotico. Quelli che sono sopravvissuti forse sarebbero sopravvissuti anche senza assumere olio di cannabis. Le ricerche finora sono state positive solo sugli animali da laboratorio. Il che non significa che la cannabis non avrà ruoli medici in futuro. Abbiamo però bisogno di prove certe, di capire il dosaggio e l’interazione con altri trattamenti".
Un altro documentario che ha sempre per oggetto alcuni malati affetti da diversi tipi di cancro, che hanno deciso di curarsi con l'estratto, è in fase di realizzazione grazie alla Phoenix Tears, la fondazione che appoggia proprio Rick Simpson nel suo lavoro.
Noi andremo avanti a riferirvi ciò che succede, in attesa che gli studi avviati facciano il loro corso.
Redazione Cannabisterapeutica.info