In Sicilia c'è stato il primo caso di un paziente cannabis, con regolare ricetta, che si è visto ritirare la patente dopo la positività al THC
Nonostante le promesse e le rassicurazioni, in Sicilia a un paziente che utilizza cannabis medica, con regolare ricetta, è stata ritirata e sospesa la patente di guida per positività al THC. "Chi assume medicinali non ha niente da temere", aveva ribadito il ministro dei Trasporti Salvini a gennaio 2025, con una lettera a sua firma, però le cose non sembrano andare in questa direzione.
La questione, al centro del dibattito, è la modifica del Codice della strada entrata in vigore lo scorso 14 dicembre: non serve più l'alterazione alla guida per configurare il ritiro della patente e le sanzioni accessorie, basta la positività, che, con la cannabis, può verificarsi anche per giorni dopo l'ultima assunzione. Salvini ha più volte rassicurato i pazienti, che assumono cannabis o altri farmaci psicotropi, spiegando che i pazienti non avrebbero avuto conseguenze.
Codice della strada e circolare
Ad aprile era anche arrivata una circolare, dal ministero dell'Interno, che "sconfessava" la linea legislativa spiegando che, per il ritiro della patente, si debba configurare l'alterazione alla guida. Ma, non avendo la circolare valore di legge, nella pratica nulla è cambiato. Anche il nuovo tavolo tecnico indetto dallo stesso ministero, non ha risolto la situazione.
Il paziente, difeso dall'avvocato Lorenzo Simonetti, è un 40enne con moglie e figli, che, oltre a farsi accompagnare al lavoro da un amico, ora dovrà affrontare il limbo della commissione patenti, dove la burocrazia la fa da padrona e si rischia di essere rimpallati da un ufficio all'altro senza risultati concreti. E Ilfattoquotidiano.it riferisce anche di un altro caso, di una paziente donna, che si è vista ritirare la patente a causa dell'uso medico di oppiacei.
Il servizio di Clinn per la tutela legale dei pazienti
Nel dicembre 2024, contenstualmente all'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, il centro servizi Clinn aveva lanciato un'iniziativa per tutelare i propri pazienti: un servizio di tutela legale gratuita, per garantire loro supporto e tutela in caso di fermo da parte delle forze dell'ordie durante la guida. Dopo quasi un anno di tempo, il punto della situazione è stato fatto dall'avvocato Giacomo Bulleri, avvocato che gestisce il servizio insieme al collega Carlo Alberto Zaina, durante il convegno di settembre a Firenze, il Forum CBD & cannabis medica.
"Con il collega Zaina abbiamo sviluppato un vademecum comportamentale, richiamando quella che è la normativa vigente, e, con soddisfazione, devo dire che dall'inizio dell'anno non abbiamo avuto nessun caso di contestazione. Questo dimostra come il tassello, ora mancante, è la formazione e l'informazione".


















