PEA: l'endocannabinoide che aiuta il sistema immunitario, contrasta il dolore e protegge il cervello

PEA: l'endocannabinoide che aiuta il sistema immunitario, contrasta il dolore e protegge il cervello

Cos'è la PEA?

La PEA è un endocannabinoide, cioè una di quelle sostanze che sono prodotte dal nostro corpo e mimano gli effetti dei cannabionidi contenuti nella cannabis.

Ma se gli endocannabinoidi si legano agli omonimi recettori e sono coinvolti in diversi processi del nostro corpo, ciò non accade con la PEA, che viene infatti definito come un endocannabinoide indiretto o endocannabinoid-like, perché non si lega direttamente ai recettori, ma agisce come mediatore. 

La palmitoiletanolamide (PEA), che appartiene alla famiglia delle N-aciletanolamine come l’endocannabionide più conosciuto – l’anandamide - partecipa alla risposta biologica agli endocannabinoidi e ne impedisce la degradazione, prolungando così la loro azione contro il dolore.

La PEA è prodotta naturalmente dall'organismo, ma la sua sintesi diminuisce con l'età ed è presente in alcuni alimenti ma solo in piccole quantità. 

PEA: a cosa serve e quali sono i benefici nell’utilizzo

La PEA è dunque una sostanza naturale con un potenziale terapeutico significativo. In una review del 2021 pubblicata sull’International Journal of Molecular Science, in cui viene analizzata a 360 gradi come sostanza naturale per la gestione della salute, i ricercatori scrivono che: “La palmitoiletanolamide (PEA) è un mediatore lipidico con effetti antinfiammatori, analgesici, antimicrobici, immunomodulatori e neuroprotettivi ampiamente documentati. È ben tollerata e priva di effetti collaterali negli animali e nell'uomo. L’azione della PEA su più bersagli molecolari mentre modula diversi mediatori infiammatori fornisce benefici terapeutici in molte applicazioni, tra cui immunità, salute del cervello, allergia, modulazione del dolore, salute delle articolazioni, sonno e recupero”.

Nei diversi studi scientifici ad oggi realizzati, ha dimostrato di avere proprietà antinfiammatorie, analgesiche, antiossidanti, neuroprotettive e immunomodulatorie.

Proprietà immunomodulatorie
La PEA ha dimostrato di avere proprietà immunomodulatorie, ovvero la capacità di modulare l'attività del sistema immunitario. Può farlo stimolando la produzione di cellule immunitarie come i linfociti T, i linfociti B e i macrofagi. Non solo, perché la PEA ha dimostrato di avere proprietà antivirali e antibatteriche, e di preservare la buona salute dell’intestino, dove è presente la maggioranza delle cellule immunitarie. La PEA può promuovere la tolleranza immunitaria, ovvero la capacità dell'organismo di tollerare la presenza di sostanze estranee senza reagire in modo infiammatorio. La PEA può agire direttamente su cellule immunitarie, come i linfociti T e i macrofagi, regolando la loro attività.

Riduzione dell'infiammazione
La PEA può ridurre l'infiammazione, che è una risposta immunitaria che può essere dannosa se eccessiva. Può farlo ad esempio inibendo la produzione di mediatori dell'infiammazione, come le prostaglandine e le citochine.
La sua potenzialità antiallergiche, scoperte nel 1950 da Coburn e colleghi, sono state di recente confermate da studi su animali e vedono sia effetti protettivi, sia azioni sui mastociti come la degranulazione. 

Salute del cervello
La PEA esercita azioni neuroproptettive agfendo sulla neuroinfiammazione, e – scrivono i ricercatori - e “poiché la PEA attraversa la barriera ematoencefalica, ulteriore può trovare utilizzo nella prevenzione e nella gestione a lungo termine di varie condizioni neuroinfiammatorie”. Altre azioni neuroprotettive includono l'inibizione dell'apoptosi e dell'autofagia. 

Dolore, sonno, ansia e stress
“Gran parte della ricerca esistente sulla PEA”, sottolineano gli autori, “è dedicata alle sue proprietà analgesiche. La PEA è stata studiata in modelli preclinici di dolore infiammatorio e neuropatico e la sua efficacia è stata dimostrata in condizioni cliniche tra cui osteoartrite e dolore articolare, dolore neuropatico, dolore postoperatorio, fibromialgia ed endometriosi”. Nella review viene fatto notare che può avere effetti positivi anche per il trattamento dell’emicrania e del dolore causato dalle mestruazioni.
“Gli effetti analgesici della PEA e le proprietà ansiolitiche come dimostrato nei modelli preclinici, ne fanno un candidato logico per l'uso nel dolore e disturbi del sonno associati allo stress. Il suo effetto […] può anche attenuare i disturbi del sonno causati da stress e ansia”.

In quali cibi si trova la PEA

Come scritto all’inizio, la PEA è prodotta naturalmente dal nostro corpo, ma più si invecchia e meno viene sintetizzato; è comunque presente in alcuni alimenti come soia, mais, tuorlo d’uovo, pomodori, piselli e arachidi ma solo in piccole quantità. 

Quando è necessario integrare la PEA?

I ricercatori nella review riportano che: “All’indomani della transizione nutrizionale, la salute pubblica è notevolmente peggiorata. Sono ampiamente raccomandati il miglioramento della dieta, la riduzione dello stress, l’esercizio fisico e il miglioramento della socializzazione; tuttavia, esiste chiaramente anche il ruolo di un'integrazione giudiziosa.

Questa revisione ha documentato gli effetti principalmente protettivi della PEA endogena e i diversi benefici della PEA esogena in una serie di disturbi cronici e disturbi minori, nonché il suo eccellente livello di sicurezza. La PEA offre in molti casi una migliore qualità della vita e sembra essere parzialmente gero-soppressore. Gli studi clinici in corso e in attesa che studiano i benefici per la salute della PEA nelle popolazioni adulte sane forniranno ulteriori risposte”.

5 dicembre 2023
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