Quando lo Stato abbandona i più deboli

Quando lo Stato abbandona i più deboli

Oggi scrivo un articolo che mai avrei voluto scrivere: l’abbandono dei più deboli, dei più fragili, degli ammalati, da parte di tutti i rappresentanti dello Stato.

La mancanza di cannabis per uso medico sta costringendo migliaia di persone al peggioramento delle proprie condizioni di salute. Lo Stato che celebra nei suoi articoli della Costituzione, la sacralità della salute dell’individuo, abbandona nei fatti i suoi cittadini più deboli e bisognosi. Li abbandona alla sofferenza e al ricorso dell’illegalità per potersi curare. In questo Stato, se sei ammalato e le cure tradizionali (quelle di Big Pharma per intenderci), non possono aiutarti, non puoi decidere di curarti legalmente, nemmeno facendolo a tue spese, e questo è ancora più grave e avvilente.

Quando il Governo decise di diventare produttore di Cannabis Terapeutica, molti di noi espressero tutte le perplessità. Era facile immaginare e prevedere che solo un mercato aperto, dentro regole e controlli precisi, avrebbe potuto garantire i consumatori. Non fummo ascoltati. Anzi, vennero selezionati consulenti che nessuna esperienza avevano mai maturato. Si fece un tavolo di lavoro dove gli esperti veri e i rappresentati degli ammalati non furono mai invitati. Furono prese decisioni sbagliate, e non furono mai corrette, nemmeno quando l’evidenza lo avrebbe richiesto.

Ora i nodi sono venuti al pettine e i malati piangono. Speriamo che questa esperienza insegni qualcosa a chi siede ai tavoli delle decisioni, ma ad oggi non ho sentito nessuno di questi nefasti attori chiedere scusa alle migliaia di persone costrette, dalla loro incompetenza, alla sofferenza. Temo che l’urlo di dolore di questi disperati non raggiungerà mai il cuore di chi deve decidere della loro triste sorte.

Ulteriore scenario vergognoso giunge dalla politica, che non ha perso occasione per dimostrare tutta la sua inutilità.
Bastava che la politica, quella favorevole alla cannabis, si elevasse in una voce unica e determinata, a chiedere al Governo di favorire, in via straordinaria ed eccezionale, l’importazione di 100 kg cannabis dall’estero (Olanda, Canada, Israele), che l’emergenza si sarebbe risolta nel giro di pochi giorni. Invece hanno preferito speculare sulla pelle dei più fragili. In Parlamento c’è una maggioranza fatta da PD, Cinque Stelle, Sinistra, ed altri che almeno su questo punto dovevano trovare l’unità, ed invece hanno voluto ancora una volta sottolineare l’inutile diversità, piuttosto che l’utile uguaglianza. I parlamentari di tutti questi partiti hanno ancora una volta disatteso il loro ruolo di rappresentanti del popolo italiano.

L’emergenza non finirà rapidamente, perché l’Istituto Farmacologico Militare, immetterà sul mercato nelle prossime settimane soli pochi chilogrammi di FM2, che soddisferanno solo alcune centinaia di ammalati.
Esiste solo una soluzione credibile ed efficace: aprire il mercato italiano ai produttori esteri, che hanno prodotti certificati come lo è l’FM2: prodotti che sono già utilizzati da centinaia di migliaia di persone ammalate, in Stati evoluti e con sistemi sanitari più avanzati del nostro, dove alla clinica affiancano la ricerca e la formazione.
Nei prossimi mesi, il numero di ammalati che chiederanno di essere curati con la cannabis crescerà in modo esponenziale, ed uno Stato serio deve essere pronto a rispondere a questo bisogno, tutelandone la salute ed evitandone il ricorso all’illegalità.
Ma sappiamo che i governi da soli non risponderanno mai in modo spontaneo ai bisogni dei cittadini, la storia lo insegna. Allora i cittadini devono imparare a fare lobby, nel senso più positivo del termine. La politica è un equilibrio tra rapporti di forze che sostengono delle idee contrapposte, e le persone ammalate, i più deboli, devono fare sentire la loro voce in un coro unitario. Le persone che potrebbero beneficiare della Cannabis come terapia sono milioni, e queste hanno il dovere di fare sentire il loro urlo. Quanto prima si organizzeranno, tanto prima le cose cambieranno…

Dottor Marco Bertolotto, Direttore del Centro Terapia del dolore e cure palliative dell'ospedale Santa Corona di Albenga e Pietra Ligure e fondatore di Medical Cannabis

Pubblicato su Dolce Vita n° 73 - novembre7dicembre 2017

15 dicembre 2017
Altro da leggere
AttenzioneLe informazioni su questo sito sono presentate a solo scopo informativo, non possono costituire in alcun caso la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Pertanto non possono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente o la visita specialistica. Leggi il Disclaimer