Sativex: cos'è e quando si utilizza

Sativex: cos'è e quando si utilizza

Utilizzo, prescrizione ed effetti collaterali

Il Sativex è un medicinale, distribuito in forma di spray per mucosa orale, che contiene estratti di cannabis terapeutica.

In particolare, il farmaco si compone di una miscela di due dei principali cannabinoidi presenti nella pianta: il delta-9-tetraidrocannabinolo (anche noto come THC) e il cannabidiolo (CBD), che, in una singola applicazione da 100 microlitri, sono presenti rispettivamente in concentrazioni da 2,7 mg e 2,5 mg.

Il medicinale, il primo a base di cannabis approvato in Italia e commercializzato a partire dal 30 aprile 2013 dopo l’autorizzazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), può essere utilizzato solo dai pazienti adulti e in presenza di specifiche patologie e condizioni. Sativex non è raccomandato nei bambini o adolescenti al di sotto dei 18 anni.

Quando si utilizza il Sativex?

In Italia il Sativex può essere utilizzato per alleviare i sintomi legati alla sclerosi multipla, come rigidità muscolare, spasmi e movimenti involontari, disturbi del sonno, disfunzioni della vescica e crampi agli arti inferiori e superiori. Il farmaco si è rivelato efficace anche nel trattamento della spasticità dovuta alla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). 

Come regolamentato dal Decreto Lorenzin, Sativex può essere prescritto, in presenza delle sopra citate patologie, solo in caso di inefficacia dei farmaci e delle terapie considerate tradizionali o in caso di sviluppo di farmacoresistenza da parte del paziente.

Nel documento condiviso dall’Agenzia Italiana del Farmaco, si legge infatti che Sativex è “indicato come trattamento per alleviare i sintomi in pazienti adulti affetti da spasticità da moderata a grave dovuta alla sclerosi multipla (SM) che non hanno manifestato una risposta adeguata ad altri medicinali antispastici e che hanno mostrato un miglioramento clinicamente significativo dei sintomi associati alla spasticità nel corso di un periodo di prova iniziale della terapia”.

Effetti collaterali e quando non usare Sativex

Sativex può causare capogiri lievi o moderati, soprattutto nelle prime settimane di trattamento. In alcuni casi, è possibile assistere ad alterazioni della frequenza cardiaca, svenimenti ed episodi lievi e transitori di disorientamento, ansia, allucinazioni e cambiamenti umorali. 

Il medicinale, indicato solo per uso oromucosale, è sconsigliato in caso di:

  • disturbi psichiatrici significativi, come la schizofrenia;
  • compromissione epatica moderata o grave;
  • gravi condizioni cardiovascolari;
  • stati di gravidanza o allattamento;
  • ipersensibilità ai cannabinoidi o a uno qualsiasi degli eccipienti presenti al suo interno.

Sativex può interagire con altri tipi di medicinali, come i contraccettivi ormonali: è quindi fondamentale affidarsi a un parere medico in caso di assunzione di farmaci durante il trattamento.

Chi lo prescrive?

Il Sativex è un "medicinale  soggetto  a  prescrizione  medica  limitativa,   da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su  prescrizione  di centri ospedalieri o di specialisti - neurologo (RNRL)."

Il costo e la rimborsabilità variano a seconda delle singole normative regionali. Abbiamo parlato delle diverse regolamentazioni nella sezione dedicata alla normativa sulla cannabis terapeutica.

Durante il periodo di trattamento, il paziente deve continuare a essere monitorato dal proprio medico curante, così da valutare l’efficacia dell’utilizzo e contenere eventuali effetti collaterali.

6 dicembre 2023
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