Cannabis ed effetto entourage: cos'è e come funziona

Cannabis ed effetto entourage: cos'è e come funziona

Gli effetti terapeutici della cannabis non sono legati solo ai suoi due cannabinoidi principali (CBD e THC), ma anche e soprattutto all’interazione e alla collaborazione tra tutte le componenti presenti all’interno della pianta. Questa interconnessione è nota come effetto entourage. Ecco cos’è e come funziona.

Cannabis ed “effetto entourage”: cosa si intende?

In medicina, quando si fa riferimento alle proprietà terapeutiche della cannabis, ci si concentra in particolare sul cannabidiolo (CBD), componente non psicoattiva della pianta, e sul tetraidrocannabinolo (THC), che è, invece, la sua principale componente psicoattiva.

Nonostante le elevate concentrazioni, CBD e THC non intervengono singolarmente, ma interagiscono e collaborano con centinaia di altri cannabinoidi e molecole: il cannabinolo (CBN), il cannabigerolo (CBG), il cannabicromene (CBC) e i terpeni, i flavonoidi e le cannaflavine; solo per citarne alcuni.

L’interazione tra tutte queste componenti è nota anche come effetto entourage.

CBD e THC

Nonostante gli effetti benefici della cannabis sulla salute dell’organismo siano noti da secoli, per i primi studi legati all’effetto entourage bisogna attendere il 2010.

La prima è stata una ricerca intitolata “Multicenter, Double-Blind, Randomized, Placebo-Controlled, Parallel-Group Study of the Efficacy, Safety, and Tolerability of THC:CBD Extract and THC Extract in Patients with Intractable Cancer-Related Pain”, pubblicata sul Journal of Pain and Symptom Management, per la quale sono stati coinvolti alcuni pazienti oncologici trattati con Cannabis terapeutica. Ad alcuni di loro è stato somministrato solo l’estratto di THC, ad altri una combinazione di THC e CBD; a questi è stato affiancato un gruppo di controllo trattato con un placebo.

È grazie a questo studio che è emersa la forza della combinazione dei diversi cannabinoidi. “L'analisi primaria della variazione rispetto al basale del punteggio della scala di valutazione numerica (NRS) del dolore medio era statisticamente significativamente a favore del THC e CBD rispetto al placebo (miglioramento di 1,37 rispetto a 0,69), mentre il gruppo THC ha mostrato un cambiamento meno significativo (1.01 vs. 0.69)”, hanno spiegato i ricercatori. “Il doppio dei pazienti che assumevano THC e CBD ha mostrato una riduzione di oltre il 30% rispetto al punteggio NRS del dolore basale rispetto al placebo (23 [43%] contro 12 [21%]). L'odds ratio associato era statisticamente significativo, mentre il numero di pazienti che rispondevano al THC era simile al placebo (12 [23%] contro 12 [21%]) e non raggiungeva la significatività statistica”.

Effetto entourage tra cannabinoidi e terpeni

Non solo THC e CBD, quindi. Come affermato in precedenza, la cannabis vanta numerose componenti utili a fini terapeutici e tra queste figurano anche i terpeni, ossia le molecole aromatiche presenti in tutte le piante e che sono in particolare responsabili del profumo caratteristico delle diverse specie vegetali.

Ad analizzare l’effetto entourage tra cannabinoidi e terpeni è stato un secondo studio, pubblicato sul British Journal of Pharmacology e intitolato “Taming THC: potential cannabis synergy and phytocannabinoid-terpenoid entourage effects”, attraverso il quale i ricercatori hanno analizzato i diversi terpeni e la loro interazione con le altre componenti della pianta.

In particolare, dalla ricerca è emerso che il pinene può aiutare a contrastare la memoria compromessa, un fenomeno legato all’uso del THC, e che una combinazione di CBD e limonene può invece funzionare per alleviare l’ansia. Il beta-cariofillene ha potenzialità nel trattamento del dolore e nel migliorare la guarigione dalle ferite, mentre il mircene ha proprietà sedative e antinfiammatorie.

Prodotti a base di cannabis: quali garantiscono l’effetto entourage

Proprio per le dinamiche tipiche dell’effetto entourage e per l’importanza dell’interazione tra le varie componenti della cannabis terapeutica, i prodotti derivati che garantiscono l’effetto, oltre al fiore in sé, sono soprattutto gli estratti full-spectrum o “a spettro completo”, ossia quei prodotti che mirano a catturare tutti i composti terapeutici della pianta presenti nel momento della lavorazione.

Gli estratti di questo tipo possono presentarsi in molte forme, dagli oli alle capsule ingeribili, passando per le cartucce per i vaporizzatori, ma, al di là della loro forma, ciò che li caratterizza è la lunga lista di composti chimici che contengono al proprio interno e che insieme contribuiscono al tanto benefico effetto entourage.

11 luglio 2022
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