La legge regionale campana per la somministrazione di farmaci a base di cannabis era stata approvata lo scorso luglio, ma l'impugnazione della legge da parte del governo ha portato il Consiglio regionale ad effettuare dei cambiamenti per evitare un giudizio davanti alla Corte Costituzionale.
Il 27 settembre infatti il Consiglio dei ministri aveva deciso di impugnare la legge della Regione Campania dell’8 agosto 2016, n. 27, che detta “disposizioni organizzative per l’erogazione dei farmaci e dei preparati galenici a base di cannabinoidi”, individuando profili di incostituzionalità della norma.
Venivano contestate il tipo di ricetta che il medico dovrebbe compilare per il paziente - la legge prevedeva la ricetta a ricalco al posto di quella ordinaria per sveltire le operazioni - oltre alla volontà di fare "promozione della ricerca e azioni sperimentali prodromiche alla produzione da parte di soggetti autorizzati". Secondo la nota del governo, si trattava di una norma riguardante la produzione di medicinali che contrasta con i principi fondamentali in materia di tutela della salute.
Ieri il Consiglio regionale campano ha approvato all’unanimità le modifiche, lasciando la possibilità per i pazienti di ottenere farmaci a base di cannabis a carico del Servizio Sanitario Regionale.