CBD e capacità riproduttiva: cosa c’è nel dossier ECHA e perché è importante

CBD e capacità riproduttiva: cosa c’è nel dossier ECHA e perché è importante

L’ Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) sta valutando una proposta di classificazione del Cannabidiolo (CBD) come “tossico per la riproduzione”.

La proposta deriva da un’analisi dell’ANSES (l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza sanitaria) e, se approvata, potrebbe comportare importanti conseguenze per l’intero settore del CBD in Europa. Il processo di consultazione pubblica è attualmente aperto e si concluderà il 16 maggio 2025.

Il contesto: origine e contenuto del dossier

La proposta di classificazione si basa su studi condotti principalmente su animali da laboratorio (ratti e topi), ai quali è stato somministrato CBD per via orale a dosaggi molto elevati, nell’ordine di 100–300 mg/kg al giorno.

Rapportato a un adulto umano di 60 kg, ciò corrisponderebbe a una quantità compresa tra circa 970 mg e quasi 2.900 mg al giorno: valori che, secondo molti osservatori, non rispecchiano l’esposizione abituale nell’uso reale.

In Europa, il CBD è attualmente autorizzato solo come prodotto cosmetico (e dunque per uso esterno), mentre in altri Paesi – come il Regno Unito o l’Australia – sono stati fissati limiti precauzionali per l’assunzione orale: 10 mg al giorno secondo la Food Standards Agency (UK) e fino a 60 mg secondo la Therapeutic Goods Administration australiana.

Nessuna sostanza attualmente inserita nell’Annex VI del regolamento CLP è stata classificata sulla base di effetti osservati a dosaggi così distanti da quelli normalmente utilizzati dagli esseri umani. A oggi, non risultano segnalazioni ufficiali di effetti avversi sulla sfera riproduttiva nell’uomo a tali dosi.

CBD in Europa: quadro normativo in evoluzione

In Italia, il CBD ad uso orale è stato oggetto di un lungo dibattito normativo e, dopo alterne vicende, è oggi considerato un farmaco stupefacente, soggetto a prescrizione medica. A livello europeo, invece, la regolamentazione è ancora in una fase di transizione.

In particolare, la procedura per classificare il CBD come Novel Food – condizione necessaria per commercializzarlo come integratore o alimento – è ferma dal 2020. Nel frattempo, alcuni Stati membri hanno adottato approcci differenti. La Francia, ad esempio, ha introdotto nel 2023 una normativa temporanea che consente la vendita di CBD come integratore alimentare, a patto che il contenuto non superi il 20% per prodotto e 50 mg di assunzione giornaliera.

La stessa Francia, però, è anche all’origine della proposta ANSES che ha portato all’attuale consultazione ECHA.

Il ruolo della sentenza Kanavape

Nel 2020, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è espressa sul cosiddetto caso Kanavape, stabilendo che il CBD legalmente prodotto in un Paese membro deve poter circolare liberamente anche negli altri Stati dell’Unione. La sentenza ha rappresentato un precedente importante per l’intero comparto industriale legato alla canapa.

Tuttavia, nonostante tale decisione, le regolamentazioni nazionali restano frammentate. In Francia, dopo un nuovo divieto nel 2022 sull’uso delle infiorescenze, il Consiglio di Stato lo ha annullato nel 2023, permettendo di fatto lo sviluppo del settore.

Cosa prevede ora la procedura ECHA

La consultazione pubblica attivata da ECHA si è aperta a marzo 2025 e si concluderà il 16 maggio 2025. Il parere finale sulla classificazione armonizzata del CBD sarà pubblicato entro agosto 2026. In questo periodo, associazioni, aziende, professionisti e cittadini possono inviare osservazioni o documentazione scientifica utile alla valutazione.

L’obiettivo dichiarato da ECHA è raccogliere dati e opinioni utili a definire una posizione informata e basata sull’evidenza.

Modalità di partecipazione alla consultazione

Chi desidera contribuire può farlo direttamente tramite il portale dell’ECHA, seguendo una procedura semplice e accessibile anche ai non addetti ai lavori:

  1. Accedere al modulo online (link disponibile sul sito ECHA).
  2. Inserire i dati personali (nome, email, Paese).
  3. Indicare se si partecipa come individuo o organizzazione.
  4. Scrivere il proprio commento nella sezione “Commenti generali” o “Tossicità riproduttiva”.
  5. (Facoltativo) Allegare eventuali documenti a supporto.
  6. Inviare il commento dopo aver accettato le condizioni sulla privacy.

La classificazione proposta del CBD come sostanza tossica per la riproduzione, se confermata, potrebbe modificare in modo significativo l’accesso al prodotto nei Paesi dell’Unione. La consultazione pubblica rappresenta un’opportunità concreta per contribuire al processo decisionale europeo, portando evidenze, esperienze e argomentazioni che possano arricchire il dibattito tecnico-scientifico in corso.

 

12 maggio 2025
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