La protesta dei pazienti arriva in Parlamento con 3 interrogazioni parlamentari

La protesta dei pazienti arriva in Parlamento con 3 interrogazioni parlamentari

In origine è stata la deputata Boldrini (PD) ad aver presentato un’interrogazione sul problema del prezzo della cannabis imposto alle farmacie.
Poi, dopo che la protesta per le condizioni vergognose in cui versano i pazienti italiani che fanno uso di cannabis a livello medico è sfociata in una petizione su change.org, sono state presentate 3 nuove interrogazioni parlamentari dai deputati Vittorio Ferraresi(M5S), Pippo Civati (Possibile) e Giovanni Paglia (Sinistra Italiana) che fanno seguito a quella presentata a giugno dall’On. Mara Mucci (Misto).

La petizione, lanciata qualche settimana fa su Change.org dai malati e di cui vi abbiamo raccontato qui, ha ormai superato le 6mila adesioni: i pazienti chiedono in primis garanzia di continuità terapeutica, messa a rischio dall’ancora scarsa produzione dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze e dai probelmi di importazione dall’estero dei medicinali.

“Serve una riforma del settore per garantire la cannabis terapeutica facendo in modo che venga distribuita come gli altri farmaci” ha commentato nei giorni scorsi il deputato e segretario di Possibile, Pippo Civati, illustrando il contenuto della sua interrogazione parlamentare alla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin. “Con il prezzo della cannabis terapeutica fissato a 9 euro al grammo, molte farmacie hanno smesso di vendere il farmaco, a causa dei costi di approvvigionamento troppo elevati che non rendono remunerativo l’investimento. Nel nostro paese ci sono decine di migliaia di persone che utilizzano la cannabis e i suoi componenti per trattare i sintomi associati a tante patologie, tra cui figurano gravi disturbi legati a aids, malattie neurologiche, tumori, nausea e vomito da chemioterapia. Dal 2014 al 2016 il consumo di cannabis a fini terapeutici è aumentato da venti kg all’anno a oltre cento. Di conseguenza numerose persone che soffrono per queste malattie, e i cui sintomi sono trattabili con i cannabinoidi, stanno denunciando le estreme difficoltà nel reperire i farmaci necessari, nonostante siano stati regolarmente prescritti”. “Chiediamo alla ministra – ha concluso Civati – in che modo prevede di garantire la continuità terapeutica alle persone che utilizzano farmaci a base di cannabinoidi”.

Per Giovanni Paglia, deputato di Sinistra Italiana, “poche cose sono peggiori di un diritto negato nei fatti da muri burocratici, soprattutto in ambito sanitario”. “È il caso – continua Paglia – della possibilità di accedere a farmaci a base di cannabinoidi regolarmente prescritti dal medico, ma di cui è sempre più difficile trovare disponibilità, a causa di un sistema che ne impedisce di fatto la produzione nazionale, in nome di un ridicolo tabù proibizionista. Per sbloccare questa situazione – conclude l’esponente di SI – ho depositato un’interrogazione al ministero della salute, chiedendo anche conto di come la cannabis sia, o meno, inserita nei percorsi terapeutici pubblici.”

Nell’ultimo mese abbiamo assistito a diverse farmacie multate per presunta pubblicità indiretta alla cannabis e l’imposizione del prezzo di vendita della cannabis a 9 euro che obbliga le farmacie a lavorare in perdita ed è una misura che rischia di portare le farmacie italiane a smettere di dispensare cannabis.

A fine 2015 era stato il decretoin materia di cannabis terapeutica emanato dal ministero della Salute a far discutere: oltre a dare indicazioni solo per poche patologie sulle decine e decine che si possono trattare con la cannabis, stabiliva che le cure con questo farmaco possono essere prescritte solo dopo che i farmaci tradizionali, come gli oppiacei nella cura del dolore cronico e neuropatico, si siano rivelati inefficaci.

Complice la sanità che è demandata alla regioni che legiferano per conto proprio in materia e decidono se e per quali patologie fornire la cannabis terapeutica gratis ai pazienti creando una situazione di forte disparità sul territorio nazionale, e le carenze di prodotto in Olanda che fatica ad inviarlo in diversi paesi europei per le molte richieste, possiamo dire che i pazienti e loro necessità continuano a non essere nemmeno lontanamente considerate.

Redazione di cannabisterapeutica.info

7 agosto 2017
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