Lo rivela un sondaggio che ha coinvolto oltre 1.000 pazienti che utilizzano la cannabis medica per trattare i disturbi del sonno
Quasi il 70% dei pazienti ritiene la cannabis più efficace dei farmaci prescritti per dormire (i sonniferi), mentre oltre il 91% la considera superiore ai rimedi da banco come la valeriana o la melatonina.Inoltre, il 95% degli intervistati ha riportato che i disturbi del sonno influenzano negativamente la loro vita quotidiana e lavorativa, e quasi l'86% ha osservato un miglioramento della qualità della vita grazie all'uso della cannabis medica.
Sono i dati di un recente sondaggio condotto dalla Bloomwell Group GmbH che ha coinvolto oltre 1.000 pazienti che utilizzano la cannabis medica per trattare insonnia e i disturbi del sonno
Cannabis, insonnia e confronto con altri rimedi naturali
La valeriana è un rimedio erboristico tradizionalmente utilizzato per l'insonnia.Una revisione sistematica ha suggerito che potrebbe migliorare la qualità del sonno senza effetti collaterali significativi.Tuttavia, gli autori sottolineano la necessità di ulteriori studi per confermare questi risultati.Allo stesso modo, la melatonina è comunemente impiegata per regolare il ciclo sonno-veglia, ma le evidenze sulla sua efficacia nel trattamento dell'insonnia sono contrastanti.
Sicurezza ed efficacia
Sebbene la cannabis medica mostri potenziale nel migliorare il sonno, è essenziale considerare la sicurezza e gli effetti collaterali.Alcuni studi indicano che il THC, il principale componente psicoattivo della cannabis, può ridurre il tempo necessario per addormentarsi, ma potrebbe alterare i ritmi circadiani e portare allo sviluppo di tolleranza nel tempo.D'altra parte, il CBD, un altro cannabinoide, potrebbe avere effetti ansiolitici che indirettamente favoriscono il sonno, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno il suo ruolo.
Cannnabis e sonno
Il THC e il CBD, i due principali cannabinoidi, influenzano infatti le varie fasi del sonno e i ritmi circadiani, con diversi studi hanno dimostrato che l'attivazione da parte dei cannabinoidi dei recettori CB1 promuove il sonno profondo, mentre i recettori CB2 sono coinvolti maggiormente nella modulazione dei processi infiammatori che influenzano il sonno indirettamente.
Per avere invece un'idea delle modalità di somministrazione, varietà e dosaggi della cannabis per il trattamento dell'insonnia, potete far riferimento ad un articolo del farmacista Marco Ternelli cliccando QUI.