Emicrania: cannabis come "valida opzione terapeutica" nel primo studio controllato con placebo

Emicrania: cannabis come "valida opzione terapeutica" nel primo studio controllato con placebo

I risultati dello studio sull'emicrania acuta sono stati presentati al congresso annuale della American Headache Society

Durante un attacco di emicrania acuta, i partecipanti che hanno inalato una combinazione di tetraidrocannabinolo (THC) e cannabidiolo (CBD) hanno riportato una significativa riduzione del dolore e un miglioramento del sintomo entro 2 ore dal trattamento.

Sono i risultati del primo studio clinico controllato con placebo, effettuato sulla cannabis nel trattamento dell'emicrania acuta. Lo studio è stato recentemente presentato al congresso annuale della American Headache Society, e raccontati da Medscape Medical News.

Nathaniel M. Schuster, il ricercatore che ha guidato lo studio, nonché professore associato di anestesiologia presso la University of California di San Diego, ha spiegato a Medscape che: "I risultati suggeriscono che una combinazione di THC e CBD possa offrire una valida opzione terapeutica per l'emicrania acuta nei pazienti che non rispondono alle terapie standard". 

"Questo è il primo studio controllato con placebo in questo ambito. È la prima vera – per me – prova convincente degli effetti antiemicranici della cannabis negli esseri umani", ha dichiarato.

Lo studio con placebo

Per determinare l'efficacia della cannabis vaporizzata per l'emicrania acuta, i ricercatori hanno condotto uno studio crossover randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo. Lo studio ha coinvolto 92 pazienti - 41 anni di età media e in maggioranza donne - con una storia di emicrania con o senza aura, sottoposti a trattamento per un attacco di emicrania da moderato a grave con cannabis vaporizzata o placebo tra novembre 2020 e febbraio 2023.

Per ogni attacco di emicrania, i pazienti hanno ricevuto uno dei quattro trattamenti randomizzati: 6% di THC, 11% di CBD, una combinazione di 6% di THC e 11% di CBD, oppure un placebo. L'esito primario dello studio era il sollievo dal dolore a 2 ore dall'assunzione. Gli esiti secondari includevano la scomparsa del dolore e il sollievo dal sintomo. I pazienti hanno anche registrato miglioramenti nella fotofobia, fonofobia, nausea e vomito, nonché nella persistenza del dolore e della scomparsa dei sintomi fino a 48 ore.

Un punto sul quale il ricercatore insiste spiegando che: "Rispetto al gruppo placebo, il gruppo THC/CBD ha mostrato anche tassi significativamente più elevati di sollievo prolungato dal dolore e di assenza di sintomi fino a 24 e 48 ore".

Cannabis ed emicrania, gli studi precedenti

In uno studio retrospettivo del 2016 pubblicato su Pharmacotherapy i ricercatori avevano scoperto che la cannabis riduce il numero di attacchi di emicrania più che dimezzandoli.

Secondo un altro studio pubblicato nel 2020 su Brain Sciences e realizzato tramite interviste a 145 pazienti, il 61% dei pazienti ha riportato una riduzione del 50% o più degli attacchi di emicrania mensili a seguito di un trattamento con cannabis medica.

Nel 2017 invece, in uno studio italiano presentato al 3° Congresso dell’Accademia Europea di Neurologia (EAN), ad un gruppo di 48 volontari con emicrania cronica è stata somministrata una dose orale iniziale di 10 mg di una combinazione di due composti. Uno conteneva il 19% di tetraidrocannabinolo (THC), mentre l’altro, a basso contenuto di THC, aveva un contenuto di cannabidiolo (CBD) del 9%. Durante l’analisi dell’uso nel trattamento del dolore acuto, i ricercatori hanno incontrato un fenomeno interessante: i cannabinoidi riducono del 43,5% l’intensità del dolore tra i pazienti con emicrania. Secondo la dott.ssa Maria Nicolodi, che ha guidato la ricerca: “Siamo stati in grado di dimostrare che i cannabinoidi sono un’alternativa ai trattamenti consolidati nella prevenzione delle emicranie. Detto questo, sono adatti per l’uso nel trattamento acuto delle emicranie di cluster nei pazienti con una storia di emicrania sin dall’infanzia”.

 

17 luglio 2025
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