Trump rilancia il cannabidiolo come risorsa per la salute aprendo il dibattito mentre in Italia viene ostacolato da norme restrittive
Il presidente Donald Trump nei giorni scorsi ha condiviso un post sui social esaltando i benefici per la salute del CBD. Il post pubblicato da Trump domenica affermava che il cannabidiolo (CBD) potrebbe “rivoluzionare l'assistenza sanitaria agli anziani” contribuendo a ridurre la progressione delle malattie e rappresentando un'alternativa ai farmaci da prescrizione.
Se la prima reazione è stata prettamente economica, con le azioni delle aziende produttrici di cannabis hanno registrato un aumento nelle contrattazioni, la seconda è stata prettamente politica, portando il cannabinoide e la cannabis più in generale al centro del dibattito in Usa.
Boom in borsa: reazioni immediate
Subito dopo il post, le azioni delle principali aziende del comparto cannabis hanno registrato rialzi significativi: Canopy Growth e Tilray hanno guadagnato circa il 20%, mentre Cronos Group e Aurora Cannabis sono salite del 13,3%. L’ETF focalizzato sul settore, AdvisorShares Pure U.S. Cannabis (MSOS), è schizzato del 20,6%, avvicinandosi a un picco trimestrale record vicino al +70%.
Secondo gli analisti, il discorso di Trump potrebbe rappresentare un punto di svolta: se si concretizzassero spinte verso una rimozione delle restrizioni fiscali ancora oggi presenti in Usa nel settore, le società del settore potrebbero ottenere maggiore libertà operativa e accesso a capitali prima preclusi.
Oltre all’effetto immediato sui titoli, l’aspetto più rilevante è la potenziale svolta normativa. Trump aveva già in passato sostenuto l’idea di riclassificare la cannabis, riducendo le restrizioni federali. Con il nuovo endorsement, l’idea torna centrale nel dibattito politico: se così accadesse molte società potrebbero finalmente regolarizzare la loro posizione fiscale e ottenere condizioni più favorevoli, e dall'altro anche la ricerca scientifica ne gioverebbe.
CBD e anziani: gli studi
Secondo un recente studio scientifico "il CBD agisce sulle risposte infiammatorie nel cervello e può migliorare il declino cognitivo associato all'invecchiamento", uno dei temi su cui la ricerca sta lavorando negli ultimi anni. Ma il CBD si sta rivelando efficace per un'ampia gamma di disturbi che vanno dalle patologie neurodedgenerative, al trattamento del dolore, per arrivare alla sfera psichica e a disturbi come ansia e depressione. Inoltre sono sempre di più gli studi scientifici che spiegano come la cannabis medica sia un rimedio efficace e sicuro per gli anziani.
CBD in Italia
Se negli Stati Uniti le parole di Trump accendono entusiasmo sui mercati e aprono spiragli per riforme sul CBD, in Italia la situazione è ben diversa. Nonostante il nostro Governo segua spesso la linea trumpiana in politica estera, quando si parla di cannabidiolo il quadro si capovolge: il CBD è stato inserito nella tabella dei medicinali stupefacenti e, con il decreto sicurezza, l’esecutivo ha provato a mettere fuori legge perfino i fiori di canapa industriale che naturalmente lo contengono. Una scelta che ci colloca tra i pochi Paesi al mondo a criminalizzare una sostanza considerata sicura dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e già regolamentata in chiave terapeutica e commerciale in gran parte d’Europa e del Nord America.